– Anche in regime di separazione o non convivenza, la regola è che i genitori vivano il loro rapporto con il figlio in un regime di affido condiviso.

Separazione conviventi con figlio, diritti e doveri dei genitori

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Coppie di fatto e separazione, diritti e doveri dei genitori – Torna all’indice ^

I diritti e i doveri dei genitori iniziano dal momento della nascita del figlio e restano in essere anche se un genitore non convive con il minore, perché i diritti e i doveri dei genitori non scaturiscono dal matrimonio o dalla convivenza ma dal rapporto di filiazione.

Anche in regime di separazione o non convivenza la regola è che i genitori vivano il loro rapporto con il figlio in un regime di affido condiviso; entrambi i genitori hanno pari diritti e doveri sui figli, pari responsabilità, stesse prerogative nelle scelte più importanti relative alla crescita dei minori e il dovere di consultarsi su decisioni di straordinaria amministrazione, come quelle relative all’istruzione, all’educazione, alla salute.

Spetta al Giudice, salvo diverso accordo dei genitori, stabilire che il genitore che non vive stabilmente con il figlio debba partecipare alle spese per la sua crescita, versando un assegno mensile, ovvero l’assegno di mantenimento.

separazione tra conviventi con figlio
Il genitore che non adempie a quest’obbligo può incorrere nel reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare.
La situazione ideale è che i genitori si rivolgano al Giudice per regolamentare il mantenimento e il diritto di vedere il figlio in un regime di affido condiviso.

Questa scelta non rappresenta un obbligo di legge ma si rende opportuna nell’interesse di tutti (genitori e figli).

Se non lasciata all’accordo privato tra le parti, offrirà maggiori tutele ad ogni soggetto coinvolto anche nel caso in cui il provvedimento del giudice non fosse rispettato (ad esempio sia in relazione al mantenimento che alle frequentazioni del figlio). In caso di mancato rispetto dell’accordo, ogni genitore potrà chiedere il rispetto dell’accordo stesso in quanto esiste un titolo giudiziario.

Sull’istanza di regolamentazione di affidamento e mantenimento, se non sussiste l’accordo dei genitori, deciderà il giudice sia sugli aspetti economici che sulla disciplina dell’affidamento.

La riforma Cartabia si applica anche ai figli di coppie conviventi – Torna all’indice ^

La riforma Cartabia, in vigore dal primo marzo 2023, rappresenta un importante sviluppo nelle procedure relative alla separazione e al divorzio, nonché nei procedimenti riguardanti i figli di coppie non sposate incidendo su tutti i processi speciali che riguardano i minori e la famiglia.

Già a partire da fine giugno 2022 era stata estesa la possibilità di aderire alla negoziazione assistita anche alle coppie di fatto per regolare l’affidamento e il mantenimento dei figli nati fuori dal matrimonio (articolo 1, comma 35 della Legge n. 206/2021 – estensione dell’applicazione del procedimento di negoziazione assistita in materia di famiglia). Un procedimento molto più snello, quello della negoziazione assistita che presuppone l’assistenza di un legale per ogni parte.

Nel dettaglio, attraverso la redazione della convenzione di negoziazione assistita, è possibile concordare:

  • la modalità di affidamento e mantenimento dei figli minori nati fuori dal matrimonio
  • la modalità di mantenimento dei figli maggiorenni nati fuori dal matrimonio e «non economicamente autosufficienti»
  • l’assegno di mantenimento richiesto ai genitori dal figlio maggiorenne non economicamente autosufficiente
  • gli alimenti
  • una modifica alle condizioni già in essere

Ricordiamo che per le coppie di fatto esisterà comunque la possibilità di rivolgersi a un giudice per chiedere di stabilire le modalità di mantenimento, di visita e frequentazione dei figli.

L’accordo raggiunto con la negoziazione assistita sarà poi valutato e autorizzato dal Pubblico Ministero.

A partire dal mese di marzo 2023 è entrato in vigore il nuovo “procedimento in materia di persone, minorenni e famiglie” esteso a coniugati e a conviventi more uxorio.

In questo modo, grazie alla riforma Cartabia, si fa riferimento ad un solo procedimento in Tribunale; questa modalità permette anche di equiparare i figli nati sia durante che fuori il matrimonio, regolamentando così diritti di visita e trattamento economico in caso di interruzione di convivenza o separazione dei genitori.

In linea generale il nuovo rito unico introdotto con la riforma Cartabia si applica sia a chi si separa, a chi divorzia, a chi scioglie una unione civile e a chi interrompe una convivenza.

Obiettivo finale della riforma è semplificare notevolmente i procedimenti in materia di famiglia e migliorare l’efficienza delle procedure.

Le parti potranno aderire al nuovo procedimento in forma giudiziale (quando non vi è accordo tra i genitori) oppure in forma congiunta, ovvero quando vi è accordo tra loro ma si preferisce comunque andare in Tribunale a ratificare l’accordo anziché utilizzare la negoziazione assistita.

 

separazione conviventi con figlio

Legge Cartabia: nuovo procedimento e regolamentazione della responsabilità genitoriale delle coppie di fatto con figli – Torna all’indice ^

Con il nuovo rito sono state introdotte modifiche che interessano il ricorso da depositare in Tribunale per ottenere la fissazione dell’udienza.

Fin dal ricorso introduttivo, infatti, deve essere prodotta, oltre alla dichiarazione dei redditi degli ultimi tre anni, anche la documentazione attestante la titolarità di diritti reali su beni immobili e mobili registrati, di quote sociali e gli estratti conto bancari e finanziari degli ultimi tre anni.

In presenza di figli minori è obbligatorio allegare sin dall’atto introduttivo il cosiddetto piano genitoriale, ossia un documento in cui i genitori devono indicare gli impegni e le attività quotidiane dei figli relative alla scuola, alle attività extrascolastiche, alle frequentazioni abituali e alle vacanze.

Ricordiamo che Il nuovo rito viene applicato anche nei procedimenti che riguardano la modifica delle condizioni di separazione, di divorzio, dello scioglimento dell’unione civile e delle condizioni nell’ambito della cessazione della convivenza more uxorio.

Riassumendo, se una coppia non sposata ha figli e intende richiedere la regolamentazione della responsabilità genitoriale e la determinazione del contributo economico a favore dei minori, il procedimento giudiziario previsto è analogo a quello riservato alle coppie sposate.

La differenza sostanziale consiste nel fatto che, in questo caso, il Presidente nomina un Giudice relatore, che riferisce in camera di consiglio dopo aver consultato il parere del pubblico ministero.

La comparizione delle parti non è obbligatoria, salvo richiesta delle stesse o laddove siano necessari ulteriori chiarimenti sulle condizioni dell’accordo.

Il Giudice può ordinare la comparizione personale delle parti in caso di richiesta congiunta o di necessità di approfondimenti sulle nuove condizioni proposte.

Riforma Cartabia: Introduzione del piano genitoriale e audizione dei minori di 12 anni – Torna all’indice ^

Le coppie con figli minorenni dovranno allegare il cosiddetto piano genitoriale, ovvero un documento che illustri gli impegni quotidiani e le attività svolte dai figli.

Le informazioni che dovrà contenere possono essere così riassunte: impegni, attività sportive, impegni scolastici ed extrascolastici, frequentazioni di parenti, amici e piano vacanze.

I genitori dovranno chiarire come intendono gestire la quotidianità del minore una volta cessata la convivenza.

Il piano genitoriale è obbligatorio e consente al giudice di fare una prima valutazione sullo stile di vita del minore, aspetto importante per decidere presso quale genitori dovrà vivere stabilmente il figlio e come verrà gestito il diritto di visita dell’altro genitore.

Nel caso in cui uno dei genitori non rispetti il piano genitoriale verranno applicate sanzioni pecuniarie (multa fino a 5000 euro).
Un altro aspetto importante introdotto con la riforma Cartabia riguarda l’audizione dei minori di 12 anni con capacità di discernimento.

Prima della riforma venivano sentiti solo in casi eccezionali, mentre, a partire da marzo 2023 dovranno sempre essere ascoltati in relazione ai provvedimenti di affidamento che li riguardano.

L’audizione potrebbe avvenire in aula, ma si potrebbe procedere tramite l’ascolto assistito con figure di mediazione (soprattutto con supporto da parte di psicologi), in ambienti protetti.

Tribunale competente per territorio nel caso di coppia non sposata con figli – Torna all’indice ^

Nel caso di coppie non sposate con figli a carico, sia minorenni che maggiorenni non economicamente autosufficienti, è importante conoscere il tribunale competente per territorio.

La competenza territoriale viene stabilita in base alla residenza abituale dei figli, pertanto il giudice competente sarà quello della residenza del minore.

Nel caso in cui il minore si sia trasferito, la competenza territoriale sarà del tribunale dellultima residenza prima del trasferimento.

È fondamentale conoscere queste informazioni per poter agire nel rispetto delle normative e garantire i diritti dei minori coinvolti.

Domande frequenti – Torna all’indice ^

Come si ottiene la separazione di fatto?
L’affido condiviso per le coppie di fatto non è regolamentato in Italia come lo è per le coppie sposate. Per ottenere la separazione di fatto, la coppia deve presentare una dichiarazione all’autorità competente, in cui devono indicare di essere una coppia di fatto e che intendono separarsi.

Successivamente, la Corte d’Appello deciderà se le parti devono o meno seguire un procedimento formale di divorzio. Durante il processo, verranno presi in considerazione i beni e le proprietà della coppia, i figli minori e la questione dell’affido.

Entrambi i partner devono dimostrare di essere stati una coppia per almeno due anni prima della separazione.

Come comportarsi in caso di separazione tra conviventi con figli?
In caso di separazione tra conviventi con figli, è importante che entrambi i genitori siano in grado di assicurare un ambiente sereno e protettivo ai figli. Per gestire al meglio la situazione, è consigliabile stabilire una comunicazione costante tra le parti, possibilmente con l’aiuto di un terzo neutrale, come un avvocato o un mediatore.

Ciò può aiutare a definire le responsabilità e i ruoli di ognuno, come l’affido condiviso, l’assegno di mantenimento e le regole da rispettare in caso di incontri.

Per agevolare il processo di separazione, è inoltre importante garantire che la decisione sia maturata liberamente e senza pressioni negative.

Come separarsi con figli se non si è sposati?
In caso di separazione per coppie di fatto che hanno figli, è importante prendersi il tempo necessario per discutere della situazione e cercare di trovare un accordo. Per agevolare la discussione, si può ricorrere a un mediatore familiare o un professionista esperto in materia.

Quando ci sono minori coinvolti, le parti dovranno trovare un accordo rispetto al loro affido e alla custodia condivisa. Si dovrà anche stabilire il diritto di visita dell’altro genitore e decidere se i figli trascorreranno più tempo con un genitore o con entrambi.

È importante raggiungere un accordo equo che soddisfi entrambe le parti e che sia nell’interesse dei bambini. Se non è possibile raggiungere un accordo di comune accordo, si può ricorrere al Tribunale Minorile per la decisione definitiva.

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Avvocato Elisa Brizzi

Informazioni sull'Autore

Avv.to Elisa Brizzi

L’Avvocato Brizzi ha maturato una notevole esperienza nel campo del Diritto Civile, con particolare riferimento a successioni, donazioni, contrattualistica tra privati e imprese e nel campo della tutela dei diritti del Consumatore (controversie contro operatori telefonici –
azioni e richieste risarcitorie per violazione del codice del consumo).

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