– La separazione personale può essere con addebito o senza addebito.
Separazione con addebito conseguenze: facciamo chiarezza
Indice argomenti
Quando una coppia di coniugi decide di separarsi, è difficile che restino in buoni rapporti: le motivazioni possono essere davvero tantissime.
La separazione personale può essere con addebito o senza addebito.
Al contrario, si ha la separazione con addebito quando il giudice pronuncia l’addebito chiesto da uno o da entrambi i coniugi.
Vediamo in questa guida che cos’è la separazione con addebito.
Separazione con addebito: cos’è?
Il comportamento che determina il sorgere della responsabilità deve consistere nella violazione di uno o più doveri coniugali (di collaborazione nell’interesse del nucleo familiare, di fedeltà, di coabitazione, etc.).
Nei casi in cui l’autorità giudiziaria appuri che la rottura del legame coniugale è dipesa dalla violazione, da parte di uno o di entrambi i coniugi, dei doveri disciplinati dall’art. 143 del codice civile (di fedeltà reciproca, di assistenza morale e materiale, di collaborazione nell’interesse della famiglia e di coabitazione), potrà pronunciare la sentenza di separazione con addebito.
Addebito della separazione: i presupposti
Pertanto, in caso di tradimento, l’infedeltà deve essere la causa della crisi coniugale e non il suo effetto.
Al fine di individuare eventuali situazioni di reazioni rispetto a negligenze dell’altro coniuge, il comportamento di ciascuna delle parti deve essere valutato in raffronto con quello dell’altro.
Ad esempio, se la moglie tradisce per ripicca, la separazione deve essere addebitata al marito in quanto il tradimento è stato la causa della crisi coniugale.
A tale proposito ricordiamo la pronuncia della sesta sezione della Corte (ordinanza del 13 ottobre 2014 numero 21596), la quale ha stabilito che se lei ha tradito il marito per ripicca, la separazione va addebitata proprio a quest’ultimo che ha tradito la moglie per primo.
Il caso di specie, oggetto della succitata ordinanza, riguarda una separazione giudiziale in cui il tribunale di Trieste ha addebitato la colpa della fine del vincolo matrimoniale al marito.
Il tradimento della moglie è “relativamente giustificato” in considerazione di quello più duraturo e ostinato del coniuge.
Il tradimento della moglie è intervenuto quando il rapporto coniugale si era oramai deteriorato.
Inoltre, il marito non dimostrando che la crisi della coppia fosse intervenuta prima della sua relazione extraconiugale, i Giudici hanno posto a suo carico l’addebito della separazione.
Il tradimento del marito è stato la causa della crisi coniugale ed ha determinato come conseguenza diretta il successivo tradimento da parte della moglie.
Addebito della separazione: quando si può richiedere?
L’addebito della separazione si ha quando il giudice accerta che uno dei coniugi (ma anche entrambi) ha violato uno o più doveri coniugali.
È necessario dare la prova che il tradimento o la relazione adulterina hanno cagionato la crisi del rapporto tra i due coniugi.
Spetterà al legale raccogliere in modo certosino tutti gli elementi e i mezzi di prova per dimostrare che la relazione adulterina ha guastato il matrimonio.
In altre parole, la separazione è addebitabile al coniuge che abbia posto in essere una condotta lesiva dei doveri matrimoniali, qualora venga provata la sussistenza di un nesso di causalità tra tale comportamento e la rottura del rapporto matrimoniale (cfr. Cass. Civ., 29 Gennaio 2014, Sent. n. 1893).
L’addebito della separazione può giustificarsi nei casi di infedeltà (casi più eclatanti), ma anche quando il marito o la moglie lascia ingiustificatamente la casa coniugale senza rientrarvi (abbandono del tetto coniugale).
Le violazioni dei doveri coniugali non sono di per sè sufficienti a far scattare l’addebito se il giudice rileva che la coppia fosse già precedentemente in crisi.
Lo ha ribadito la Corte di Cassazione, sesta sezione civile, nell’ordinanza n. 14591/2019, respingendo il ricorso di un marito che era stato tradito dalla coniuge che aveva abbandonato la casa coniugale.
Pronuncia separazione con addebito: quali sono le conseguenze?
Subire l’addebito comporta:
• la perdita dei diritti successori verso il coniuge al quale non sia addebitata la separazione,
• la condanna alle spese legali del giudizio,
• perdita del diritto all’assegno di mantenimento.
A seconda delle condizioni economiche del coniuge destinatario, la pronuncia di addebito produce effetti diversi.
Ad esempio, se l’addebito viene pronunciato a carico della moglie priva di occupazione, le conseguenze saranno pesanti.
La pronuncia della separazione con addebito comporta per il coniuge, nei cui confronti la separazione è addebitabile, la perdita del diritto ad ottenere l’assegno di mantenimento, nonché la perdita di ogni diritto successorio nei confronti dell’eredità dell’ex coniuge.
La perdita del diritto al mantenimento è disciplinata dall’art. 156 cod. civ., secondo il quale il giudice può disporre a favore di uno dei coniugi il versamento dell’assegno di mantenimento da parte dell’altro coniuge, escludendo tale diritto quando il soggetto legittimato abbia violato i doveri nascenti dal matrimonio.
Separazione con addebito: risarcimento dei danni
I comportamenti contrari ai doveri matrimoniali producono un danno ingiusto e, dunque, risarcibile in base ai principi della responsabilità civile.
Ciò può integrare gli estremi dell’illecito civile e dar luogo ad un’azione autonoma volta al risarcimento dei danni non patrimoniali ex art. 2059 cod. civ. (cfr. Cass. Civile, 15 Settembre 2011, Sent. n. 18853).
A favore del coniuge a cui la separazione è addebitata, nella sola ipotesi in cui egli versi in stato di bisogno, l’articolo 156 cod. civ. fa salvo l’obbligo a prestare gli alimenti.
Separazione con addebito: l’affidamento dei figli
L’addebito della separazione non influisce sulla decisione sull’affidamento dei figli: la Cassazione ha chiarito che la condotta contraria ai doveri matrimoniali da parte di uno dei coniugi, a cui è addebitata la separazione, non contrasta con il collocamento del figlio presso lo stesso (cfr. Cass. Civ., 10 Luglio 2013, Sent. n. 17089).
Cosa cambia nell’introduzione della causa di separazione e divorzio giudiziale con la riforma Cartabia
Pertanto, l’avvocato incaricato del caso deve inserire immediatamente tutti i fatti rilevanti e i mezzi di prova disponibili, come documenti, ricevute, foto e testimonianze, in modo completo e dettagliato.
È importante anche depositare le spese sostenute e gli eventuali debiti. Il coniuge che riceve il ricorso deve rispondere con un atto e depositare tutti i documenti richiesti.
Alcuni documenti sono obbligatori, come le dichiarazioni dei redditi degli ultimi tre anni, mentre altri sono facoltativi ma possono rafforzare la domanda, come le foto che dimostrano la presenza del genitore con i figli.
Se una parte non fornisce tutte le informazioni richieste, il giudice può condannarla al pagamento delle spese legali dell’altro coniuge e al risarcimento dei danni.
Con la riforma Cartabia, la leale collaborazione tra le parti è diventata un principio fondamentale per giungere a una decisione che tuteli i diritti dei figli.
Nel caso in cui vengano presentate richieste di affidamento condiviso o esclusivo dei figli (normalmente da parte della madre) o di collocazione presso uno dei genitori, o di assegnazione della casa, è necessario depositare immediatamente tutte le prove pertinenti, che possono includere documenti, fotografie, dichiarazioni degli insegnanti della scuola, testimoni, e così via.
Anche il padre, se desidera trattenere i figli con sé per un periodo prolungato durante la settimana, i fine settimana, le vacanze estive o invernali, o durante le festività, deve fornire subito le prove necessarie.
Approfondimento sulle modifiche in caso di separazione con addebito
Prima della riforma era possibile avviare una causa anche con un atto volutamente “debole”, sperando nell’attività conciliativa del Presidente o, in alternativa, aggiungere prove durante la causa; con il nuovo rito, questo non è più possibile perché il processo è strutturato in un’unica fase in cui tutto deve essere detto e depositato, comprese le prove, prima della prima udienza.
La riforma prevede un rito unico applicabile alle coppie di fatto
In pratica, i genitori possono rivolgersi ad un avvocato e concordare una serie di questioni riguardanti i loro figli, come l’affidamento e la collocazione del bambino, l’assegnazione della casa, i tempi di visita, e il mantenimento mensile, così come apportare eventuali modifiche ai provvedimenti già emessi in passato.
Con l’introduzione di un rito unico applicabile alle coppie non sposate, la riforma Cartabia ha reso possibile anche per queste ultime di usufruire della negoziazione assistita, un’opzione che in precedenza era inammissibile.
Ciò significa che anche le coppie non sposate hanno ora la possibilità di cercare di raggiungere un accordo al di fuori del tribunale, evitando in questo modo procedimenti più costosi e stressanti.
Separazione e divorzio consensuale (cosiddetto divorzio congiunto)
La riforma Cartabia ha uniformato il procedimento per la separazione consensuale e il divorzio congiunto ma rimane incerta la possibilità di presentare un unico ricorso cumulativo per la separazione e il divorzio davanti allo stesso giudice, sebbene la legge sembri consentirlo.
Ad oggi la richiesta di separazione consensuale viene presentata tramite ricorso e deve contenere la descrizione delle condizioni economiche dei coniugi/genitori.
L’accordo sulle condizioni riguardanti i figli (affidamento, collocazione, regolamentazione del diritto di visita, mantenimento ecc.) e le condizioni economiche tra moglie e marito sono la parte più importante del ricorso.
Le parti hanno facoltà di scegliere come meglio regolamentare i rapporti, comprese le questioni patrimoniali e i trasferimenti immobiliari, che possono essere inseriti nel ricorso congiunto al fine di beneficiare di agevolazioni fiscali.
Anche se non obbligatorio, è consigliabile che i coniugi siano assistiti da un avvocato esperto nelle tematiche del Diritto di Famiglia, nel cercare di raggiungere un accordo equilibrato.
Domande frequenti
Che cosa comporta la separazione con addebito?
Questa decisione viene presa dal giudice in seguito ad un’istruttoria approfondita sulla dinamica della coppia e sulle cause della crisi matrimoniale. Il giudice valuterà le prove fornite dalle parti, come testimonianze, documenti e registrazioni, e deciderà se attribuire o meno l’addebito.
I motivi che possono portare ad una separazione con addebito sono molteplici: tradimento, violenza domestica, abbandono del tetto coniugale, gravi inadempienze nei confronti della famiglia, dipendenza da sostanze stupefacenti e alcolismo.
Le conseguenze della separazione con addebito sono diverse. In primo luogo, il coniuge colpevole potrebbe perdere i diritti sull’affido dei figli o subire restrizioni riguardanti gli incontri e le visite, inoltre potrebbe essere obbligato a pagare un assegno di mantenimento all’ex coniuge e ai figli.
La separazione con addebito può avere riflessi anche dal punto di vista patrimoniale, potendo il coniuge colpevole vedersi attribuire una quota inferiore dei beni comuni o anche subire la perdita di alcuni di essi.
La separazione con addebito influisce anche sulla vita sociale della persona colpevole, potendo vedere la reputazione compromessa e ciò potrebbe comportare difficoltà nella ricerca di lavoro o nell’ambito delle relazioni personali.
Quanto costa una separazione con addebito?
Il costo della separazione con addebito varia in base alle spese legali che sono necessarie per portare a termine la pratica. In genere, il costo può essere suddiviso in due parti: le spese per il legale e le spese per le tasse e gli oneri amministrativi.
Le spese per il legale possono variare in base alla complessità del caso e alla durata della pratica, quelle per le tasse e gli oneri amministrativi invece sono fisse e non dipendono dalla specifica situazione.
Occorre sottolineare che questi costi possono aumentare se ci sono delle cause particolarmente complesse o se il processo si prolunga nel tempo. E’ tuttavia possibile ottenere una riduzione delle spese legali se si ha diritto al gratuito patrocinio.
Quanto dura la separazione con addebito?
Il primo aspetto da considerare riguarda il tempo necessario per presentare la richiesta di separazione; la legge italiana prevede un periodo minimo di tre anni dalla data del matrimonio per poter avanzare tale istanza.
Occorre considerare anche che il tempo impiegato dal tribunale per valutare le prove e pronunciarsi sulla richiesta di separazione con addebito varia in base alla complessità del caso e alla disponibilità dei magistrati.
Una volta emessa la sentenza di separazione con addebito, questa avrà effetto immediato e i coniugi saranno considerati legalmente separati. Tuttavia, il termine definitivo della separazione dipenderà dalle conseguenze che ne derivano, come l’assegnazione della casa familiare o dell’affidamento dei figli.
In generale possiamo affermare che la separazione con addebito ha una durata media di circa 2-3 anni, ma ogni situazione è diversa e potrebbero esserci complicazioni che allungano i tempi previsti dalla legge.
Che differenza c'è tra separazione consensuale e separazione giudiziale?
La separazione consensuale è un procedimento più veloce e meno costoso rispetto alla separazione giudiziale, poiché consente di evitare una causa legale. In entrambi i casi, i coniugi possono accordarsi su questioni come l’affidamento dei figli, la divisione dei beni e il mantenimento.
Tuttavia, nella separazione consensuale non è necessario che un giudice emetta un decreto ufficiale per la risoluzione del matrimonio.
Nella separazione giudiziale, invece, i coniugi devono presentare una richiesta al tribunale e aspettare che il giudice emetta un decreto di divorzio. Il procedimento può essere più lungo e costoso della separazione consensuale a causa dell’implicazione delle autorità giudiziarie.
Inoltre, in caso di controversie tra i coniugi sull’affidamento dei figli o sulla divisione dei beni, un tribunale deciderà qual è l’opzione migliore per tutti gli interessati
Chi paga le spese di una separazione giudiziale?
La quantità e il tipo di spese da sostenere dipendono dalle circostanze individuali e devono essere concordate tra le parti. Nel caso in cui si presentino delle controversie sull’ammontare o sul tipo di spese da sostenere, la sentenza del tribunale definirà chi ne sarà responsabile
Come tutelarsi prima della separazione?
Prima di iniziare il percorso di separazione con addebito, è importante che entrambi i coniugi si tutelino in modo adeguato. La cosa migliore da fare è contattare un avvocato specializzato nella materia. Tale professionista vi aiuterà a capire quali sono i vostri diritti e doveri, fornendovi tutte le informazioni necessarie su come procedere nel miglior modo possibile.
Inoltre, è consigliabile effettuare una valutazione della situazione patrimoniale della coppia prima della separazione. Sarà infatti necessario stabilire chi tra i due sia proprietario di beni immobili, di titoli di stato o di altro tipo, così come sommerso o contanti. Un avvocato specializzato potrà aiutarvi anche in questa fase.
Un’altra cosa da considerare prima della separazione con addebito sono gli eventuali figli minori del matrimonio.
Come separarsi se non si hanno i soldi?
Inoltre, se la separazione è accompagnata da un addebito con conseguenze legali, è possibile presentare istanza di divorzio gratuitamente. Ciascuna parte deve inoltrare un modulo di domanda presso il tribunale competente in cui viene indicato l’addebito.
I documenti necessari possono variare a seconda della situazione e dal tipo di addebito imposto, quindi è consigliabile consultare un avvocato prima di procedere
Recapiti
Alcuni approfondimenti in ambito Diritto di Famiglia
Negoziazione assistita nella separazione tra coniugi
Sempre più coppie stanno scegliendo di risolvere le questioni legate alla separazione al di fuori dei tribunali anche grazie alla negoziazione assistita.
Assistenza legale nel Diritto di Famiglia
L’avvocato esperto nelle tematiche legate al Diritto di Famiglia, si occupa di tutte le questioni inerenti ai rapporti interpersonali dentro un nucleo familiare.
Pagamenti assegno unico universale
I pagamenti dell’Assegno Unico avvengono in base a quando viene presentata la domanda, vale a dire: per le domande presentate dal 1° gennaio al 30 giugno, il pagamento verrà erogato a partire da marzo.
Assegno unico e universale figli a carico genitori separati
L’ assegno unico familiare per i figli a carico dei genitori separati e divorziati è la nuova misura che sostituirà le precedenti a sostegno della genitorialità.