– La separazione personale può essere con addebito o senza addebito.

Separazione con addebito conseguenze: facciamo chiarezza

Nel nostro ordinamento giuridico esistono due tipologie di separazione personale: separazione con o senza addebito.
La separazione senza addebito si ha nel caso in cui nessuno dei coniugi chieda la pronuncia giudiziale di addebito oppure nel caso in cui la domanda venga respinta.
Al contrario, si ha la separazione con addebito quando il giudice pronuncia laddebito chiesto da uno o da entrambi i coniugi.

Vediamo in questa guida che cos’è la separazione con addebito.

Separazione con addebito: cos’è? – Torna all’indice ^

separazione con addebito conseguenze
La separazione con addebito viene pronunciata dal Tribunale, a seguito dell’accertamento che la fine dell’unione coniugale è stata provocata da uno dei coniugi con un comportamento che ha reso intollerabile la prosecuzione della convivenza coniugale.

Il comportamento che determina il sorgere della responsabilità deve consistere nella violazione di uno o più doveri coniugali tra i quali collaborare nell’interesse del nucleo familiare, l’essere fedeli, la coabitazione, l’assistenza morale e materiale.

Pertanto, per pronunciare una sentenza di separazione giudiziale costituisce condizione necessaria e sufficiente il dato oggettivo dell’intollerabilità della prosecuzione del rapporto coniugale.

Nei casi in cui l’autorità giudiziaria appuri che la rottura del legame coniugale è dipesa dalla violazione, da parte di uno o di entrambi i coniugi, dei doveri disciplinati dall’art. 143 del codice civile (di fedeltà reciproca, di assistenza morale e materiale, di collaborazione nell’interesse della famiglia e di coabitazione) potrà pronunciare la sentenza di separazione con addebito.

Addebito della separazione: i presupposti – Torna all’indice ^

L’orientamento giurisprudenziale è concorde nel ritenere che, ai fini dell’addebito in capo ad un solo coniuge, è necessario che la violazione dei doveri coniugali sia antecedente alla proposizione dell’istanza di separazione e sussista un rapporto di causa-effetto tra la sopravvenuta intollerabilità nella prosecuzione della convivenza coniugale e la violazione stessa.

Pertanto, in caso di tradimento, l’infedeltà deve essere la causa della crisi coniugale e non il suo effetto.

Al fine di individuare eventuali situazioni di reazioni rispetto a negligenze dell’altro coniuge, il comportamento di ciascuna delle parti deve essere valutato in raffronto con quello dell’altro.

Ad esempio, se la moglie tradisce per ripicca, la separazione deve essere addebitata al marito in quanto il tradimento è stato la causa della crisi coniugale.

A tale proposito ricordiamo la pronuncia della sesta sezione della Corte (ordinanza del 13 ottobre 2014 numero 21596), la quale ha stabilito che se lei ha tradito il marito per ripicca, la separazione va addebitata proprio a quest’ultimo che ha tradito la moglie per primo.

Il caso di specie, oggetto della succitata ordinanza, riguarda una separazione giudiziale in cui il tribunale di Trieste ha addebitato la colpa della fine del vincolo matrimoniale al marito.

Il tradimento della moglie è “relativamente giustificato” in considerazione di quello più duraturo e ostinato del coniuge.

Il tradimento della moglie è intervenuto quando il rapporto coniugale si era oramai deteriorato.

Inoltre, il marito non dimostrando che la crisi della coppia fosse intervenuta prima della sua relazione extraconiugale, i Giudici hanno posto a suo carico l’addebito della separazione.

Il tradimento del marito è stato la causa della crisi coniugale ed ha determinato come conseguenza diretta il successivo tradimento da parte della moglie.

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Addebito della separazione: quando si può richiedere? – Torna all’indice ^

La giurisprudenza è concorde sul fatto che l’addebito della separazione non può essere chiesto né nell’ambito della separazione mediante negoziazione assistita né nell’ambito di un accordo di separazione consensuale.

L’addebito della separazione si ha quando il giudice accerta che uno dei coniugi (ma anche entrambi) ha violato uno o più doveri coniugali.

È necessario dare la prova che il tradimento o la relazione adulterina abbiano cagionato la crisi del rapporto tra i due coniugi.

Spetterà al legale raccogliere tutti gli elementi e i mezzi di prova per dimostrare che la relazione adulterina ha guastato il matrimonio.

In altre parole, la separazione è addebitabile al coniuge che abbia posto in essere una condotta lesiva dei doveri matrimoniali, qualora venga provata la sussistenza di un nesso di causalità tra tale comportamento e la rottura del rapporto matrimoniale (cfr. Cass. Civ., 29 Gennaio 2014, Sent. n. 1893).

L’addebito della separazione può giustificarsi nei casi di infedeltà (casi più eclatanti), ma anche quando il marito o la moglie lascino ingiustificatamente la casa coniugale senza rientrarvi (abbandono del tetto coniugale)

Le violazioni dei doveri coniugali non sono di per sè sufficienti a far scattare l’addebito qualora il giudice rilevasse che la coppia fosse già precedentemente in crisi.

Lo ha ribadito la Corte di Cassazione, sesta sezione civile, nell’ordinanza n. 14591/2019, respingendo il ricorso di un marito che era stato tradito dalla coniuge che aveva abbandonato la casa coniugale.

Inoltre, la pronuncia della Cassazione civile sez. III, 07/03/2019, n.6598 ha aperto un’ulteriore possibilità confermando una sentenza emessa dal Tribunale nella parte in cui i Giudici avevano escluso non solo, in radice, che la violazione del dovere di fedeltà fosse stata causa della separazione (avendo la moglie svelato al marito il tradimento solo mesi dopo la separazione), ma anche che il tradimento, per le sue modalità, avesse recato un apprezzabile pregiudizio all’onore o alla dignità del coniuge, in quanto non noto neppure nell’ambiente circostante e di lavoro e comunque non posto in essere con modalità lesive della dignità della persona.

Pronuncia separazione con addebito: quali sono le conseguenze? – Torna all’indice ^

Subire l’addebito di una separazione comporta per il coniuge alcune conseguenze, ovvero:

  • la perdita dei diritti successori verso il coniuge al quale non sia addebitata la separazione
  • la condanna alle spese legali del giudizio
  • perdita del diritto all’assegno di mantenimento

A seconda delle condizioni economiche del coniuge destinatario, la pronuncia di addebito produce effetti diversi.

Ad esempio, se l’addebito viene pronunciato a carico della moglie priva di occupazione, le conseguenze saranno pesanti.

La pronuncia della separazione con addebito comporta per il coniuge, nei cui confronti la separazione è addebitabile, la perdita del diritto ad ottenere l’assegno di mantenimento, nonché la perdita di ogni diritto successorio nei confronti dell’eredità dell’ex coniuge.

La perdita del diritto al mantenimento è disciplinata dall’art. 156 cod. civ., secondo il quale il giudice può disporre a favore di uno dei coniugi il versamento dell’assegno di mantenimento da parte dell’altro coniuge, escludendo tale diritto quando il soggetto legittimato abbia violato i doveri nascenti dal matrimonio.

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Separazione con addebito: risarcimento dei danni – Torna all’indice ^

La pronuncia della separazione con addebito non esclude la possibilità di chiedere anche il risarcimento dei danni subiti.

I comportamenti contrari ai doveri matrimoniali producono un danno ingiusto e, dunque, risarcibile in base ai principi della responsabilità civile ex art. 2059 cod. civ. (cfr. Cass. Civile, 15 Settembre 2011, Sent. n. 18853).

La Cassazione civile sez. VI, 19/11/2020, n.26383, nel merito della separazione con addebito, stabilisce inoltre che per  richiedere un risarcimento dei danni non patrimoniali ex art. 2059 c.c., è necessario che la condizione di afflizione indotta nel coniuge superi la soglia della tollerabilità e si traduca, per le sue modalità o per la gravità dello sconvolgimento che provoca, nella violazione di un diritto costituzionalmente protetto, quale, in ipotesi, quello alla salute o all’onore o alla dignità personale.

Nel caso di specie affrontato dalla Corte il risarcimento danni non patrimoniali era stato escluso in conseguenza della violazione da parte della moglie dei doveri coniugali, che avrebbe determinato nel marito uno stato depressivo dopo l’allontanamento della moglie dalla casa familiare, atteso che mancava la prova del nesso tra il tradimento subito e lo stato depressivo in cui l’uomo era caduto.

A favore del coniuge a cui la separazione è addebitata, nella sola ipotesi in cui egli versi in stato di bisogno, l’articolo 156 cod. civ. fa salvo l’obbligo a prestare gli alimenti.

Separazione con addebito per violenza psicologica – Torna all’indice ^

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 31351 del 24 ottobre 2022, ha ribadito che le violenze fisiche e morali inflitte da un coniuge all’altro costituiscono gravi violazioni dei doveri coniugali.

Queste violenze non solo giustificano una separazione personale a causa dell’intollerabilità della convivenza, ma anche la dichiarazione di addebito all’autore delle violenze.

Secondo l’ordinanza, l’accertamento di tali condotte violente esonera il giudice dal dovere di confrontare il comportamento del coniuge vittima delle violenze con comportamenti precedenti, poiché le violenze sono così gravi da non poter essere paragonate ad altri comportamenti.

La temporaneità delle violenze rispetto alla crisi coniugale non è rilevante; un comportamento violento è considerato inaccettabile in una relazione coniugale, indipendentemente da altre cause della crisi matrimoniale.

Questo orientamento mira a proteggere maggiormente le vittime di violenza domestica, in particolare le donne, in linea con le normative italiane ed europee e l’evoluzione giurisprudenziale.

Separazione con addebito per tradimento – Torna all’indice ^

Il tradimento non sempre porta all’addebito, ovvero alla perdita del diritto al mantenimento coniugale. L’infedeltà può avere conseguenze solo se è l’unica causa della rottura tra i coniugi.

Chi chiede l’addebito, cioè la persona tradita, deve dimostrarlo.

Per esempio, se il marito tradisce sua moglie, lei deve sia fornire prove dell’infedeltà ma anche dimostrare che questa sia la ragione principale della fine del matrimonio.

Secondo una sentenza della Corte di Cassazione (n. 17741/2013), l’infedeltà è rilevante solo se ha causato la rottura del rapporto coniugale e non se non ha avuto un impatto negativo sulla famiglia o sulla convivenza tra i coniugi.

Ad esempio, se c’era già una rottura nel matrimonio prima dell’infedeltà, questa non sarà considerata come causa principale della separazione.

Anche il sospetto tradimento potrebbe essere preso in considerazione per addebitare la separazione a uno dei due coniugi in quanto ad essere rivelante è il pregiudizio all’onore e decoro della persona tradita.

Questo principio emerge dall’ordinanza di Cassazione n. 27955/2022, con la quale è stata confermata la richiesta di addebito della separazione avanzata da una moglie che aveva segnalato il mancato rispetto dell’obbligo di fedeltà da parte del marito come causa della separazione stessa.

Separazione con addebito per mancanza di rapporti sessuali – Torna all’indice ^

La Cassazione ha stabilito che la separazione non può essere addebitata a chi tradisce e lascia casa a causa dell’assenza prolungata di rapporti sessuali con il coniuge.

Secondo l’ordinanza n. 27771/2022, la parte che richiede l’addebito deve provare che il comportamento del coniuge sia contrario ai doveri coniugali e che questo comportamento abbia reso intollerabile la convivenza.

Tuttavia, chi contesta l’inefficacia dell’addebito, sostenendo che la crisi coniugale esisteva già prima dell’infedeltà, deve dimostrarlo.

Nel caso esaminato, un uomo aveva difeso la sua infedeltà sostenendo che la moglie aveva interrotto i rapporti sessuali da tempo, cosa che lei aveva confermato.

Nonostante ciò, i giudici hanno confermato l’addebito a suo carico.

Separazione con addebito: l’affidamento dei figli – Torna all’indice ^

Quando un coniuge é stato ritenuto colpevole della separazione, pronunciata così in suo addebito, l’affidamento dei figli comunque non subisce delle conseguenze.

Il coniuge a cui é stata addebitata la separazione quindi, può ottenere laffidamento congiunto o esclusivo dei figli, a seconda delle circostanze e delle necessità della prole, maggiorenne o minorenne.

Se però il comportamento del genitore che ha causato la separazione potrebbe danneggiare o pregiudicare leducazione o l’integrità fisica dei figli, allora costituisce anche motivo di non affidamento. Tipico esempio é quello del coniuge violento, che potrebbe far del male ai bambini, che quindi vengono affidati all’altro coniuge.

L’addebito della separazione non influisce, quindi, sulla decisione sull’affidamento dei figli: la Cassazione ha chiarito che la condotta contraria ai doveri matrimoniali da parte di uno dei coniugi, a cui è addebitata la separazione, non contrasta con il collocamento del figlio presso lo stesso (cfr. Cass. Civ., 10 Luglio 2013, Sent. n. 17089).

Cosa cambia nell’introduzione della causa di separazione e divorzio giudiziale con la riforma Cartabia – Torna all’indice ^

Nel processo di separazione o divorzio giudiziale, è necessario presentare un ricorso per avviare la procedura, nel quale presentare tutti i dettagli e le prove pertinenti al momento della prima udienza, in modo da facilitare e accelerare la decisione del giudice.

Pertanto, l’avvocato incaricato del caso deve inserire immediatamente tutti i fatti rilevanti e i mezzi di prova disponibili, come documenti, ricevute, foto e testimonianze, in modo completo e dettagliato.

In caso di richiesta di “contributi economici” per i figli o il coniuge, è necessario allegare i documenti che provano le condizioni economiche dei genitori o del coniuge, tra cui redditi, proprietà e partecipazioni societarie.

È importante anche depositare le spese sostenute e gli eventuali debiti. Il coniuge che riceve il ricorso deve rispondere con un atto e depositare tutti i documenti richiesti.

Alcuni documenti sono obbligatori, come le dichiarazioni dei redditi degli ultimi tre anni, mentre altri sono facoltativi ma possono rafforzare la domanda, come le foto che dimostrano la presenza del genitore con i figli.

Se una parte non fornisce tutte le informazioni richieste, il giudice può condannarla al pagamento delle spese legali dell’altro coniuge e al risarcimento dei danni.

Con la riforma Cartabia, la leale collaborazione tra le parti è diventata un principio fondamentale per giungere a una decisione che tuteli i diritti dei figli. Nel caso in cui vengano presentate richieste di affidamento condiviso o esclusivo dei figli (normalmente da parte della madre) o di collocazione presso uno dei genitori, o di assegnazione della casa, è necessario depositare immediatamente tutte le prove pertinenti, che possono includere documenti, fotografie, dichiarazioni degli insegnanti della scuola, testimoni, e così via.

Anche il padre, se desidera trattenere i figli con sé per un periodo prolungato durante la settimana, i fine settimana, le vacanze estive o invernali, o durante le festività, deve fornire subito le prove necessarie.

Approfondimento sulle modifiche in caso di separazione con addebito – Torna all’indice ^

Qualora ci si trovi nella situazione di dover richiedere l’addebito della separazione a causa di tradimento, è essenziale depositare subito tutta la documentazione necessaria, inclusi foto, video, messaggi, dichiarazioni dell’investigatore privato, pagine Facebook e Instagram, e una lista di testimoni.
Con l’introduzione del nuovo rito è diventato ancora più importante rivolgersi a un avvocato matrimonialista esperto in diritto di famiglia che possa, da subito, elaborare una strategia processuale adeguata e presentare in modo specifico ed articolato i fatti e le prove essenziali.

Prima della riforma era possibile avviare una causa anche con un atto volutamente “debole”, sperando nell’attività conciliativa del Presidente o, in alternativa, aggiungere prove durante la causa; con il nuovo rito, questo non è più possibile perché il processo è strutturato in un’unica fase in cui tutto deve essere detto e depositato, comprese le prove, prima della prima udienza.

La riforma prevede un rito unico applicabile alle coppie di fatto – Torna all’indice ^

La riforma Cartabia ha un impatto significativo non solo sulle cause di separazione e divorzio, ma anche sui procedimenti che coinvolgono i figli di coppie non sposate. In pratica, i genitori possono rivolgersi ad un avvocato e concordare una serie di questioni riguardanti i loro figli, come l’affidamento e la collocazione del bambino, l’assegnazione della casa, i tempi di visita, e il mantenimento mensile, così come apportare eventuali modifiche ai provvedimenti già emessi in passato.

Con l’introduzione di un rito unico applicabile alle coppie non sposate, la riforma Cartabia ha reso possibile anche per queste ultime di usufruire della negoziazione assistita, un’opzione che in precedenza era inammissibile.

Ciò significa che anche le coppie non sposate hanno ora la possibilità di cercare di raggiungere un accordo al di fuori del tribunale, evitando in questo modo procedimenti più costosi e stressanti.

Separazione e divorzio consensuale (cosiddetto divorzio congiunto) – Torna al menù ^

La riforma Cartabia ha uniformato il procedimento per la separazione consensuale e il divorzio congiunto ma rimane incerta la possibilità di presentare un unico ricorso cumulativo per la separazione e il divorzio davanti allo stesso giudice, sebbene la legge sembri consentirlo.

Ad oggi la richiesta di separazione consensuale viene presentata tramite ricorso e deve contenere la descrizione delle condizioni economiche dei coniugi/genitori.

L’accordo sulle condizioni riguardanti i figli (affidamento, collocazione, regolamentazione del diritto di visita, mantenimento ecc.) e le condizioni economiche tra moglie e marito sono la parte più importante del ricorso.

Le parti hanno facoltà di scegliere come meglio regolamentare i rapporti, comprese le questioni patrimoniali e i trasferimenti immobiliari, che possono essere inseriti nel ricorso congiunto al fine di beneficiare di agevolazioni fiscali.

Anche se non obbligatorio, è consigliabile che i coniugi siano assistiti da un avvocato esperto nelle tematiche del Diritto di Famiglia, nel cercare di raggiungere un accordo equilibrato.

Nel giudizio sull’addebito sono utilizzabili gli screenshots su WhatsApp – Torna all’indice ^

Un marito ha ottenuto l’addebito della separazione dalla moglie fedifraga grazie a messaggi di WhatsApp, evitando così di doverle pagare il mantenimento.

Questa decisione è stata presa dal tribunale di Monza in una sentenza del 5 ottobre 2021 (sentenza nr. 1782).

Nel caso specifico, la donna ha ammesso l’infedeltà in una conversazione su WhatsApp, il che è stato usato contro di lei dal marito nel procedimento di separazione coniugale. È importante notare che il tradimento costituisce motivo di addebito della separazione solo quando ha causato una rottura irreparabile del matrimonio.

In questo contesto, sorge la domanda se il tradimento confessato su WhatsApp possa essere utilizzato come prova in una causa di separazione. I giudici del Tribunale di Monza hanno risposto positivamente a questa domanda, e molte decisioni giurisprudenziali seguono la stessa linea di pensiero.

I messaggi scambiati su WhatsApp sono considerati, dal punto di vista della prova, equivalenti ai documenti cartacei tradizionali, costituendo quindi una “piena prova” dei fatti che rappresentano, a meno che l’altra parte non li contesti, ad esempio, sostenendo che siano stati falsificati (articolo 2712 del Codice Civile).

Domande frequenti – Torna all’indice ^

Che cosa comporta la separazione con addebito?
La separazione con addebito è una forma di separazione giudiziale che comporta l’attribuzione della responsabilità della fine del matrimonio a uno dei due coniugi. In altre parole, il coniuge che ha causato la separazione viene ritenuto responsabile dell’insuccesso del matrimonio.

Questa decisione viene presa dal giudice in seguito ad un’istruttoria approfondita sulla dinamica della coppia e sulle cause della crisi matrimoniale. Il giudice valuterà le prove fornite dalle parti, come testimonianze, documenti e registrazioni, e deciderà se attribuire o meno l’addebito.

I motivi che possono portare ad una separazione con addebito sono molteplici: tradimento, violenza domestica, abbandono del tetto coniugale, gravi inadempienze nei confronti della famiglia, dipendenza da sostanze stupefacenti e alcolismo.

Le conseguenze della separazione con addebito sono diverse. In primo luogo, il coniuge colpevole potrebbe perdere i diritti sull’affido dei figli o subire restrizioni riguardanti gli incontri e le visite, inoltre potrebbe essere obbligato a pagare un assegno di mantenimento all’ex coniuge e ai figli.

La separazione con addebito può avere riflessi anche dal punto di vista patrimoniale, potendo il coniuge colpevole vedersi attribuire una quota inferiore dei beni comuni o anche subire la perdita di alcuni di essi.

La separazione con addebito influisce anche sulla vita sociale della persona colpevole, potendo vedere la reputazione compromessa e ciò potrebbe comportare difficoltà nella ricerca di lavoro o nell’ambito delle relazioni personali.

Quanto costa una separazione con addebito?

Il costo della separazione con addebito varia in base alle spese legali che sono necessarie per portare a termine la pratica. In genere, il costo può essere suddiviso in due parti: le spese per il legale e le spese per le tasse e gli oneri amministrativi.

Le spese per il legale possono variare in base alla complessità del caso e alla durata della pratica, quelle per le tasse e gli oneri amministrativi invece sono fisse e non dipendono dalla specifica situazione.

Occorre sottolineare che questi costi possono aumentare se ci sono delle cause particolarmente complesse o se il processo si prolunga nel tempo. E’ tuttavia possibile ottenere una riduzione delle spese legali se si ha diritto al gratuito patrocinio.

Quanto dura la separazione con addebito?
Dipende da diversi fattori e non esiste una risposta univoca.
Il primo aspetto da considerare riguarda il tempo necessario per presentare la richiesta di separazione; la legge italiana prevede un periodo minimo di tre anni dalla data del matrimonio per poter avanzare tale istanza.

Occorre considerare anche che il tempo impiegato dal tribunale per valutare le prove e pronunciarsi sulla richiesta di separazione con addebito varia in base alla complessità del caso e alla disponibilità dei magistrati.

Una volta emessa la sentenza di separazione con addebito, questa avrà effetto immediato e i coniugi saranno considerati legalmente separati. Tuttavia, il termine definitivo della separazione dipenderà dalle conseguenze che ne derivano, come l’assegnazione della casa familiare o dell’affidamento dei figli.

In generale possiamo affermare che la separazione con addebito ha una durata media di circa 2-3 anni, ma ogni situazione è diversa e potrebbero esserci complicazioni che allungano i tempi previsti dalla legge.

Che differenza c'è tra separazione consensuale e separazione giudiziale?

La separazione consensuale è un procedimento più veloce e meno costoso rispetto alla separazione giudiziale, poiché consente di evitare una causa legale. In entrambi i casi, i coniugi possono accordarsi su questioni come l’affidamento dei figli, la divisione dei beni e il mantenimento.

Tuttavia, nella separazione consensuale non è necessario che un giudice emetta un decreto ufficiale per la risoluzione del matrimonio.

Nella separazione giudiziale, invece, i coniugi devono presentare una richiesta al tribunale e aspettare che il giudice emetta un decreto di divorzio. Il procedimento può essere più lungo e costoso della separazione consensuale a causa dell’implicazione delle autorità giudiziarie.

Inoltre, in caso di controversie tra i coniugi sull’affidamento dei figli o sulla divisione dei beni, un tribunale deciderà qual è l’opzione migliore per tutti gli interessati

Chi paga le spese di una separazione giudiziale?
In caso di separazione giudiziale, le spese da sostenere sono a carico di entrambi i coniugi. Comprendono le spese legali, come il pagamento degli avvocati, del Tribunale e della cancelleria, così come gli onorari dell’esperto nominato per la divisione dei beni. Inoltre, si può anche decidere che un coniuge sia tenuto a pagare spese straordinarie (ad esempio, se uno dei due ha bisogno di una consulenza psicologica).

La quantità e il tipo di spese da sostenere dipendono dalle circostanze individuali e devono essere concordate tra le parti. Nel caso in cui si presentino delle controversie sull’ammontare o sul tipo di spese da sostenere, la sentenza del tribunale definirà chi ne sarà responsabile

Come tutelarsi prima della separazione?

Prima di iniziare il percorso di separazione con addebito, è importante che entrambi i coniugi si tutelino in modo adeguato. La cosa migliore da fare è contattare un avvocato specializzato nella materia. Tale professionista vi aiuterà a capire quali sono i vostri diritti e doveri, fornendovi tutte le informazioni necessarie su come procedere nel miglior modo possibile.

Inoltre, è consigliabile effettuare una valutazione della situazione patrimoniale della coppia prima della separazione. Sarà infatti necessario stabilire chi tra i due sia proprietario di beni immobili, di titoli di stato o di altro tipo, così come sommerso o contanti. Un avvocato specializzato potrà aiutarvi anche in questa fase.

Un’altra cosa da considerare prima della separazione con addebito sono gli eventuali figli minori del matrimonio.

Come separarsi se non si hanno i soldi?
Separarsi può essere una scelta difficile e dolorosa, e anche più complicata se non si dispone di sufficienti risorse economiche. Tuttavia, ci sono delle opzioni che possono aiutare a gestire la situazione, tra cui richiedere all’altro coniuge un contributo finanziario o chiedere al tribunale di stabilire un piano di pagamento.

Inoltre, se la separazione è accompagnata da un addebito con conseguenze legali, è possibile presentare istanza di divorzio gratuitamente. Ciascuna parte deve inoltrare un modulo di domanda presso il tribunale competente in cui viene indicato l’addebito.

I documenti necessari possono variare a seconda della situazione e dal tipo di addebito imposto, quindi è consigliabile consultare un avvocato prima di procedere

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