– Come funzionano l’affido congiunto e l’affido condiviso?
Separazione e divorzio – affido condiviso e congiunto, diritti genitore non collocatario
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Quali sono i diritti spettanti al genitore non collocatario? In sede di separazione e divorzio la normativa vigente propone l’opzione tra affido condiviso ed esclusivo, e a partire dal 2006, sono stati superati l’affidamento alternato e quello congiunto.
In questa guida facciamo chiarezza in merito alle differenze che intercorrono tra affidamento condiviso, congiunto ed esclusivo.
Affido condiviso, affido congiunto, affido esclusivo: quali sono le differenze?
Pertanto, occorre chiarirne il significato e le differenze. D
Devi sapere che a partire dagli anni ’70 la Legge sul Divorzio ha introdotto sia l’affido alternato che quello congiunto, ma oggi oramai sono stati superati grazie all’introduzione della Legge n. 54/2006, la quale ha introdotto l’affido “condiviso”.
Affido condiviso
In caso di affido condiviso, il giudice deve determinare le modalità e le tempistiche della permanenza del figlio minore presso ciascun genitore.
Ciò significa che i coniugi separati, nonché genitori del/i minore/i possono organizzare la vita assieme ai propri figli, senza che venga privilegiato l’uno o l’altro.
Inoltre, il giudice deve stabilire a carico di uno dei genitori, la corresponsione di un assegno periodico in favore dei figli minori (cfr. articolo 337, quarto comma, Codice civile).
Per quanto concerne il quantum dell’assegno spettante, il giudice deve tenere debitamente conto delle condizioni finanziarie dei genitori, delle esigenze dei figli minori e dei tempi di permanenza presso ciascuno di essi.
Pertanto, ad ogni possibile mutamento delle tempistiche di permanenza dei figli minori, deve corrispondere una modifica dell’importo dell’assegno di mantenimento del minore (cfr. Tribunale Firenze n. 2945/2018).
Possibile eliminazione dell’assegno di mantenimento
Per quanto concerne poi l’attribuzione della casa familiare, il Giudice deve tenere conto dell’interesse dei figli minori e dei tempi di permanenza dei minori presso l’uno e l’altro genitore.
In buona sostanza, in caso di separazione e di divorzio, il Tribunale può optare per l’affido condiviso dei figli minori che rappresenta la regola.
Inoltre, l’affido condiviso non esclude che il figlio minore possa essere collocato presso uno dei genitori, il quale può beneficiare del godimento della casa coniugale di proprietà dell’altro coniuge, senza dover pagare l’IMU.
Ricordiamo che la giurisprudenza ha ribadito che l’“affidamento condiviso non implica aritmetica necessità di determinazione di identiche modalità di gestione del minore da parte di entrambi i genitori (non essendo un figlio un “pacco” suscettibile di collocamento alternato presso l’uno o presso l’altro), ben potendo di fatto prevedersi il collocamento del figlio, in via prevalente, presso uno dei genitori” (Trib. Perugia n. 571/2012).
Genitore non collocatario: tempi di permanenza dei figli
Ciò può arrecare non pochi disagi che impattano sulla difficoltà di concentrazione e sulla scarsa performance scolastica.
Molto interessante è la pronuncia della Corte d’appello di Catania del 7 marzo 2012, secondo cui non è conforme all’interesse del minore “una statuizione che dividendo i detti tempi tra i due genitori in rigida quota matematica costringe la prole, nella migliore delle ipotesi, a disturbanti pellegrinaggi che, a causa della loro insistita reiterazione e della brevità della durata, impediscono alla stessa il necessario radicamento abitativo”.
Affido congiunto
Contrariamente a quello condiviso, l’affido congiunto non prevedeva alcuna identica ripartizione del tempo da trascorrere con il minore.
Solitamente, il Giudice prevedeva l’affidamento dei minori alla mamma con diritto del padre di poterli frequentare solo per brevi periodi, generalmente a week end alterni.
Questo istituto è stato abbandonato a seguito del recepimento della Riforma sul Divorzio del 2006.
Affidamento esclusivo
Ai sensi dell’art. 337 quater comma I Codice civile, l’affidamento esclusivo rappresenta l’eccezione rispetto alla regola generale.
Si parla di affidamento esclusivo quando uno dei due genitori viene escluso dall’esercizio della responsabilità in quanto ritenuto dannoso per il minore.
L’affidamento esclusivo ad un solo genitore si ha quando è provata l’inidoneità dell’altro coniuge, tanto da rendere l’affido condiviso dannoso per il minore.
Il genitore non affidatario è tenuto a monitorare sul comportamento dell’altro e può ricorrere al Giudice laddove ravvisi un pregiudizio per il figlio.
Anche se il genitore affidatario ha l’esercizio esclusivo della responsabilità sul minore, quello non affidatario deve contribuire al mantenimento, all’istruzione e all’educazione dei figli, oltre alle modalità di esercizio dei suoi diritti verso i minori.
Ai sensi della Sentenza Cass. 12.04.2010 n. 8676 il genitore non affidatario non ha il diritto di intervenire sulle spese straordinarie.
Domande frequenti
In che cosa consiste l'affido condiviso?
Si tratta di una soluzione che attribuisce a entrambi i genitori diritti e responsabilità nella cura e nell’educazione dei loro figli.
La base per l’affido condiviso è spesso l’accordo tra i genitori, ma può anche essere decisa dal tribunale dei minori.
L’affido condiviso prevede che i genitori siano legalmente responsabili della cura del figlio e che stiano entrambi fisicamente presenti nella vita del bambino.
Come fare a chiedere l'affidamento condiviso?
Occorrerà anche assicurarsi di fornire al tribunale tutte le informazioni necessarie sulla proria situazione personale e su quella del coniuge.
Dopodiché bisogna presentare formalmente richiesta al tribunale competente. La documentazione da inviare deve includere una relazione scritta in cui vengono spiegate le ragioni per cui si richiede l’affidamento condiviso e un piano dettagliato che illustri come gestire la custodia dell’infante.
Quali sono le regole per l' affidamento condiviso?
L’affidamento condiviso è un tipo di affidamento in cui entrambi i genitori conservano la responsabilità della cura dei figli.
In questo caso, entrambi i genitori sono legalmente responsabili del benessere dei figli, prendendo decisioni su questioni come l’educazione, il benessere e le attività extra scolastiche. Per garantire che tutti gli interessati si attengano a questi accordi, esistono alcune regole da seguire.
In primo luogo, entrambi i genitori dovrebbero cooperare per fare in modo che l’affidamento condiviso sia un successo. Si tratta di una situazione altamente emotiva che dovrebbe essere gestita con molta sensibilità.
I genitori devono comunicare in modo aperto e collaborare per assicurarsi che le decisioni prese siano nell’interesse della famiglia e del bambino/a.
Quando si perde l'affido condiviso?
In caso di perdita di affido condiviso, entrambi i genitori non hanno più la possibilità di prendere decisioni in merito all’educazione dei figli. Dopo una sentenza da parte del tribunale, un genitore è designato come genitore con l’affido esclusivo e l’altro come lavoratore non residente.
Inoltre, il genitore non residente può avere ancora diritto a visitare i figli e a prendere parte alle decisioni importanti riguardanti la loro educazione. Tuttavia, ha meno possibilità di influence sulla vita dei figli rispetto al genitore con l’affido esclusivo.
Recapiti
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