– L’importo erogato viene fissato in un minimo di € 54, 05 fino ad un massimo di € 189,20 al mese, per ogni figlio minorenne a carico.

Pagamenti assegno unico e universale per i figli a carico.

Cos’è l’Assegno Unico: definizione e suo ammontare – Torna all’indice ^

L’Assegno unico universale rappresenta un aiuto finanziario destinato alle famiglie che hanno figli dipendenti, gestito dall’Inps in funzione dell’Isee fornito dal gruppo famigliare. In assenza di tale documentazione, l’Inps provvederà a corrispondere unicamente la cifra base, senza considerare il reddito della famiglia.

Qual è il valore dell’Assegno unico?

La cifra erogata varia da un importo base di € 54,05 a un tetto massimo di € 189,20 mensili per ogni figlio minorenne a carico.

Per i figli maggiorenni, ma non oltre i 21 anni, l’assegno varia tra un minimo di € 27,00 e un massimo di € 91,90 al mese salvo maggiorazioni quali ad esempio:

pagamento assegno unico

Il Calendario dei Pagamenti dell’Assegno Unico: Presentazione delle date chiave per la presentazione delle domande e i periodi di pagamento dell’assegno unico nel corso dell’anno 2024. – Torna all’indice ^

Con la diffusione della nota n.15 del 2 gennaio 2024, l’Inps ha comunicato il nuovo  calendario dei pagamenti dell’Assegno unico e universale per i figli a carico per l’anno 2024.

La predisposizione del calendario dei pagamenti, in collaborazione con la Banca d’Italia, è stata stilata per il periodo gennaio-giugno 2024 e le rate di seguito riportate si riferiscono alle situazione familiari che non abbiano subito variazioni rispetto all’anno scorso.

Le date dei pagamenti per il periodo gennaio-giugno 2024 sono le seguenti:

–      17 – 18 – 19 gennaio 2024

–      16 – 19 – 20 febbraio 2024

–      18 – 19 – 20 marzo 2024

–      17 – 18 – 19 aprile 2024

–      15 – 16 – 17 maggio 2024

–      17 – 18 – 19 giugno 2024

 

Come e quando presentare la domanda per l’erogazione dell’Assegno unico? – Torna all’indice ^

La domanda può essere presentata in qualsiasi momento per coloro i quali non l’hanno mai presentata; ricordiamo che l’erogazione della prestazione partirà dal mese successivo alla presentazione stessa.

Nella stessa data sarà accreditato anche l’importo delle rate spettanti nell’ipotesi in cui l’assegno sia stato oggetto di un conguaglio, a credito oppure a debito.

In caso di nuove nascite e per coloro i quali non hanno beneficiato dell’assegno nel 2023, le domande vanno presentate attraverso il sito web dell’inps o tramite gli istituti di patronato.

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Come vedere pagamenti assegno unico? – Torna all’indice ^

Per verificare lo stato dei pagamenti dell’assegno unico è possibile utilizzare l’applicazione web ufficiale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

La procedura è relativamente semplice: innanzitutto, è necessario creare un account sulla piattaforma. Una volta effettuato l’accesso, bisogna selezionare la sezione “Assegni Familiari” e quindi la sottosezione “Pagamenti”.

A questo punto sarà possibile visualizzare lo stato dei pagamenti effettuati, con la data di emissione, la banca presso cui sono stati versati e l’importo. Inoltre, si potranno anche scaricare le ricevute di pagamento ed eventualmente stamparle per conservarne una copia.

Se si riscontrano eventuali problemi o anomalie nella consultazione dello stato dei pagamenti, è consigliabile contattare il servizio clienti del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

È necessario presentare tutti gli anni la domanda per beneficiare dell’Assegno unico? – Torna all’indice ^

L’Inps, come anticipato nella circolare n. 132 del 15.12.2022, specifica che le domande non devono essere ripresentate ogni anno, fatto salvo  il caso in cui :

  • vi siano variazioni nel nucleo familiare  (nascita  o raggiungimento della maggiore età di un figlio ) oppure
  • la precedente domanda sia sospesa o respinta

Obbligatorio invece presentare una nuova Dichiarazione Sostituiva Unica (DSU) per il 2024, correttamente attestata per ottenere a partire da marzo 2024 l’importo corretto dell’assegno Unico.

Qualora la nuova DSU sia presentata entro il 30 giugno 2024, gli importi  dell’Assegno Unico eventualmente già erogati per l’annualità 2024 saranno adeguati a partire dal mese di marzo 2024 con la corresponsione dei dovuti arretrati.

Errore nel pagamento dell’Assegno Unico: come risolvere? – Consigli pratici su cosa fare se si verificano errori durante il processo di pagamento, inclusi i contatti utili e le procedure da seguire. – Torna all’indice ^

La domanda per lassegno unico e universale viene presa in carico dall’Inps sulla base dell’Isee presentato, anche se quest’ultimo presenta omissioni o errori.

Come comportarsi in caso di errore nella presentazione dell’Isee?

L’Inps suggerisci alcuni rimedi ovvero:

    • presentare all’Inps stesso i documenti per comprovare la completezza e veridicità dei dati indicati nella dichiarazione già presentata
    • presentare una nuova Dsu, priva di difformità

  • richiedere al CAF che ha presentato la domanda di attestazione Isee la rettifica della Dsu, con effetto retroattivo, cosa possibile solo se gli errori presenti nell’Isee dipendono da un errore materiale in corso di compilazione
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Correzione dell’Isee: a cosa prestare attenzione – Torna all’indice ^

Per correggere l’Isee è necessario capire se le omissioni o le incongruenze riguardano il patrimonio o i redditi.

Nel primo caso (patrimoni) la documentazione da fornire all’Inps è quella fornita dalla banca per dimostrare la correttezza di quanto dichiarato. È altresì possibile allegare una eventuale denuncia alle autorità in cui emerga che il rapporto sia stato aperto allinsaputa del titolare o, in alternativa, che la documentazione attestante che il rapporto non dichiarato in Dsu risulti essere stato chiuso negli anni precedenti.

Se il problema riguarda, invece, il reddito la documentazione probatoria è quella rilasciata dallAgenzia delle Entrate; in questo caso viene dimostrato che la difformità o l’omissione non è valida (ad esempio in presenza di una CU errata rilasciata dal datore di lavoro e, in seguito, corretta).

Se l’Inps, una volta ricevuta la documentazione, ritiene che il contribuente abbia ragione provvedere a effettuare i calcoli dellassegno unico realmente spettante. Per i mesi nei quali l’assegno è stato versato con importo minimo provvede, in seguito, alle integrazioni legittime.

Se l’Isee viene regolarizzato entro la fine dellanno il nucleo familiare ha diritto a ricevere tutte le mensilità per intero per i mesi in cui ha ricevuto importo minimo tramite conguaglio.

Se non si assolve l’obbligo entro la fine dell’anno, l’anno successivo la famiglia deve provvedere a restituire le somme ricevute in eccesso nei mesi in cui l’assegno è stato percepito per intero, prima che fosse portato all’importo base.

Fiscalità e Assegno Unico: come influisce sulla dichiarazione dei redditi? – Torna all’indice ^

Spiegazione dettagliata di come l’Assegno Unico viene trattato ai fini fiscali, inclusa la sua incidenza sulla dichiarazione dei redditi degli individui che ne beneficiano.

L’assegno unico universale ha visto, a partire dal 1 marzo 2022,  il superamento dei precedenti benefici per i figli a carico.

Sono rimasti, invece, invariati i diritti per la detrazione, in dichiarazione dei redditi, delle spese sostenute per i familiari a carico; è, quindi, sempre possibile detrarre le spese sostenute per i figli a carico di qualsiasi età quali, ad esempio, le spese per istruzione, le spese mediche e sanitarie, le spese per l’abbonamento del trasporto pubblico.

La riforma ha così confermato che le detrazioni d’imposta per familiari a carico, ove spettanti, continuano a competere dal mese in cui si sono verificate le condizioni richieste a quello in cui le stesse sono cessate, mentre l’assegno unico e universale per i figli sarà erogato dall’INPS in seguito alla presentazione di un’apposita domanda.

Nella dichiarazione 730 quindi è ancora possibile portare in detrazione le spese che riguardano i figli a carico.

Quali spese possono essere portate in detrazione?

Ad esempio le spese sanitarie, farmaci, visite specialistiche, dispositivi medici, le spese per il canone di locazione per studenti universitari fuori sede, assicurazioni sulla vita, gli infortuni, l’invalidità e non autosufficienza, il contributo per l’assicurazione obbligatoria INAIL per le casalinghe.

Per quanto riguarda queste spese, ribadiamo che  l’Assegno Unico non ha influito, per cui si potranno ancora indicare nella propria dichiarazione dei redditi.

Infine ricordiamo che l’importo dell’assegno unico non concorre alla formazione del reddito ai fini Irpef, in quanto esente.
Assistenza legale alle Imprese

Informazioni sull'Autore

Avv. Antonio Polenzani

Avvocato giuslavorista, si occupa di diritto del lavoro e previdenziale in ambito pubblico e privato. Grazie ad una rigorosa analisi delle dinamiche che caratterizzano il mondo del lavoro riesce a garantire una consulenza altamente professionale, fornendo soluzioni pragmatiche e soddisfacenti.

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