– Si segnala un’importante sentenza in materia di errore diagnostico
L’errata diagnosi medica del nascituro ha fatto scaturire il diritto al risarcimento
Sentenza 13 settembre – 31 ottobre 2017, n. 25849: errore diagnostico consistito nella mancata individuazione delle malformazioni presenti nel feto al momento dell’ecografia.
partorito il figlio XX, affetto da patologie agli arti superiori di gravità tale da determinarne una invalidità totale e permanente al 100%; che l’errore diagnostico consistito nella mancata individuazione delle malformazioni presenti nel feto al momento dell’ecografia, e la conseguente,
omessa informazione, avevano impedito loro di esercitare il diritto, riconosciuto alla madre dalla L. n. 194 del 1978, art. 6, di ricorrere all’interruzione volontaria della gravidanza, con gravissime conseguenze per essi attori sul piano psichico e della qualità di vita.
La Corte di Appello, diversamente dal giudice di primo grado, ha escluso il diritto dei coniugi XX al risarcimento dei danni conseguenti alla perdita di chance.
Avverso tale sentenza propongono ricorso in Cassazione i signori XXX e XXXX, sulla base di tre motivi. 3.1. L’intimata Azienda Ospedaliera di XXXXXXX, già Ussl XXXXXXX, non ha svolto difese.
La Corte di Cassazione ha ritenuto fondato il ricorso. Infatti, a giudizio degli Ermellini, “in tema di responsabilità medica da nascita indesiderata, il genitore che agisce per il risarcimento del danno ha l’onere di provare che la madre avrebbe
esercitato la facoltà d’interrompere la gravidanza – ricorrendone le condizioni di legge – ove fosse stata tempestivamente informata dell’anomalia fetale; quest’onere può essere assolto tramite praesumptio hominis1, in base a inferenze
desumibili dagli elementi di prova in atti, quali il ricorso al consulto medico funzionale alla conoscenza dello stato di salute del nascituro, le precarie condizioni psico-fisiche della gestante o le sue pregresse manifestazioni di pensiero propense all’opzione abortiva,
gravando sul medico la prova contraria, i.e. che la donna non si sarebbe determinata all’aborto per qualsivoglia ragione personale (cfr. Cass., Sez. Un., 22/12/2015, n. 25767 e, da ultimo Cass. civ. Sez. 3, Sent., 11-04-2017, n. 9251)”.
1 Per praesumptiones hominis si intende la c.d. presunzione semplice vale a dire quella che la legge lascia al libero apprezzamento del giudice.
Domande frequenti
Cosa fare in caso di diagnosi sbagliata?
Si deve presentare la documentazione medica, fornire le prove dell’errore, e spiegare in dettaglio come ciò abbia avuto effetti negativi sulla salute del paziente.
La richiesta può essere corredata da testimonianze e da altri documenti che dimostrino la negligenza del medico.
Se l’istanza viene accettata, il paziente riceverà un risarcimento in denaro per coprire le spese mediche sostenute, i salari persi e i danni fisici o emotivi subiti.
Quanto tempo si ha per denunciare un errore medico?
Il termine legale per presentare un reclamo all’ente ospedaliero o al medico responsabile varia in base alla situazione. In generale, il periodo di prescrizione sui reclami medici è di circa due anni a partire dal momento in cui si è verificato l’errore.
Tuttavia, se la diagnosi errata non è stata scoperta immediatamente, il tempo può essere esteso fino a cinque anni dal momento in cui si è verificato l’errore.
Se la diagnosi errata ha causato gravi conseguenze, il periodo di prescrizione può essere ancora più esteso.
Come chiedere risarcimento danni all'ospedale?
Per ottenere un risarcimento, è importante preparare una denuncia ben documentata. Prima di inoltrare la richiesta, assicurarsi di aver raccolto tutti i documenti necessari, ad esempio l’accertamento medico e le prove che dimostrano che l’errore ha causato danni alla propria salute fisica o mentale.
Dopo aver preparato tutti i documenti necessari, contattare l’ospedale per avviare la procedura. La richiesta dovrà essere accompagnata da copie della documentazione medica pertinente e dai dettagli del danno subito. Una volta presentata la domanda, l’ospedale valuterà se il caso soddisfa i requisiti legali per un risarcimento.
Se non sono soddisfatti i criteri legali, potrebbero essere necessarie altre prove per dimostrare la responsabilità dell’ospedale nell’errore diagnostico.
In caso affermativo, l’ospedale potrebbe accettare di rimborsare i danni direttamente o di offrire un accordo transattivo. Oltre al rimborso economico, si possono chiedere degli indennizzi aggiuntivi in base alla gravità della diagnosi errata e ai danni che ha comportato.
Ulteriori approfondimenti
Informazioni sull'Autore
Nell’esercizio della professione si occupa prevalentemente di diritto civile, conseguendo importanti risultati tanto in sede giudiziale quanto in sede stragiudiziale nel settore del Risarcimento Danni da errore medico, tutelando gli interessi del cliente e cercando di ottenere un equo risarcimento in funzione dei danni subiti.
Chiamaci per un appuntamento
Puoi usufruire dei nostri servizi di consulenza anche in video-chiamata.
Alcuni approfondimenti in ambito Risarcimento danno da malasanità
L’infezione ospedaliera o nosocomiale
A seguito della contrazione di un’infezione all’interno di una struttura ospedaliera numerose sentenze hanno quantificato il risarcimento.
Accertamento Tecnico Preventivo (ATP) per il risarcimento danni nell’ambito della responsabilità medica
Nell’ambito della procedura civile l’ accertamento tecnico preventivo responsabilità medica è una procedura strutturata ed efficace.
Attività Medico-chirurgica: invalido il consenso informato espresso oralmente
Viene ravvisato un danno da mancato consenso informato quando il consenso viene acquisito con modalità improprie oltre ad omettere i rischi.