– Nell’ambito della procedura civile l’Accertamento Tecnico Preventivo è una procedura decisamente efficace.
Accertamento Tecnico Preventivo (ATP) per il risarcimento danni nell’ambito della responsabilità medica
Nella legge civile, l’Accertamento Tecnico Preventivo (chiamato ATP) è un metodo ben organizzato e molto utile, che aiuta chi ha subito danni a causa di errori medici. È decisamente efficace e offre una risposta concreta alle preoccupazioni di chi ha subito danni a causa di malasanità.
Usato in vari casi, come errori medici e incidenti stradali, l’accertamento tecnico preventivo è stato introdotto con la legge Gelli nel 2017, che ha voluto potenziare lo strumento di cui all’art. 696-bis cpc.
Da allora si è assistito ad un incremento notevole del suo utilizzo nel contenzioso di responsabilità medica, in seguito ad errore medico e ai casi di malasanità.
La Legge Gelli ha lo scopo di ridurre i casi di malasanità in Italia. Vuole anche semplificare le procedure burocratiche.
In aggiunta, la Legge Gelli ha introdotto figure chiave per la tutela sia del malato che del medico. Pensiamo al Centro per la Sicurezza del Paziente e al Garante per il Diritto alla Salute: dove si possono segnalare i casi di malasanità. Queste innovazioni non solo rafforzano la protezione dei diritti dei pazienti, ma contribuiscono anche a creare un ambiente più sicuro per le pratiche mediche.
Per accertare la responsabilità medica, si nomina un collegio peritale composto da un medico legale e un esperto del caso, che deve fornire una perizia professionale.
La finalità è pervenire ad un accertamento sull’eventuale responsabilità medica che ha generato il possibile danno (errori medici).
Per fare un ATP il contributo unificato è ridotto alla metà rispetto ai valori tabellari ordinari. Ciò consente di snellire il carico di lavoro dei Tribunali, di agevolare i cittadini a ricorrere a questo strumento processuale volto ad avere un accertamento veloce ed efficace e ad agevolare gli accordi extragiudiziali tra paziente leso e struttura sanitaria coinvolta nel caso di malasanità.
Tuttavia, è importante notare che l’ATP può presentare alcune limitazioni, come la possibilità che le parti non raggiungano un accordo e la necessità di un’ulteriore causa per risolvere la controversia.
Inoltre, la qualità delle perizie può variare a seconda dell’esperto nominato, il che può influenzare l’esito finale.
Accertamento Tecnico Preventivo (ATP): fonti normative – Torna all’indice ^
a) introduzione dell’accertamento tecnico preventivo con funzione conciliativa (ex art. 696-bis Codice di Procedura Civile) e procedimento di mediazione (ex d.lgs 28/2010) in forma alternativa, su scelta dell’attore;
b) in caso di utilizzo dell’ATP è necessario il procedimento sommario di cognizione di cui agli artt. 702-bis ss. Codice di Procedura Civile;
c) esperibilità dell’azione diretta nei confronti della Compagnia di assicurazione della struttura sanitaria;
d) esperibilità dell’azione di rivalsa da parte della Compagnia di assicurazione della struttura sanitaria nei confronti del personale medico.
La legge 24/2017 ha stabilito che la struttura sanitaria risponde a titolo contrattuale, mentre colui che esercita la professione sanitaria risponde a titolo extracontrattuale, salvo che abbia stipulato un contratto di prestazione d’opera professionale direttamente con il paziente. In questo caso, risponde a titolo contrattuale.
Quali sono le responsabilità che emergono da questa normativa? Il quadro delle responsabilità così delineato porta ad:
• un appesantimento nell’ipotesi in cui si decida di agire contro il medico, dovendo egli provare il fatto costitutivo rappresentato dalla colpa o dal dolo
• un alleggerimento dell’onere della prova in capo al danneggiato nell’ipotesi in cui questi decida di agire contro la struttura sanitaria.
Accertamento tecnico preventivo: perché sceglierlo rispetto ad una causa ordinaria? – Torna all’indice ^
Come già anticipato in premessa, l’accertamento tecnico preventivo è un sistema rapido ed efficiente, che consente di analizzare a fondo la natura del caso e di giungere ad una conclusione immediata.
Inoltre, consente di beneficiare di un notevole risparmio in termini di tempo e denaro, evitando di arrivare alla causa e tentando di effettuare una conciliazione tra le parti.
Nell’Accertamento Tecnico Preventivo il CTU svolge un ruolo super partes e l’analisi del caso si concretizza in una relazione definitiva, dove spiega le sue considerazioni tecniche.
Inoltre, nella stessa relazione, il CTU indica a chi attribuire le ragioni e a chi il torto. Una volta preso atto della cosa, le parti decidono il da farsi, cercando un accordo senza ricorrere ad una causa ordinaria.
Con l’Accertamento Tecnico Preventivo, i pazienti possono finalmente trovare un po’ di sollievo, comprendendo immediatamente la natura della questione, senza dover affrontare pratiche burocratiche complesse ed onerose che possono aumentare l’ansia e la frustrazione.
Perché aspettare? Con l’Accertamento Tecnico Preventivo puoi immediatamente comprendere la natura della questione, evitando pratiche burocratiche complesse ed onerose.
Se ci sono errori medici, il giudice nomina un medico legale per esaminare il caso. Se la riconciliazione tra le parti fallisce, allora il CTU deve stilare una relazione che ha validità di prova.
Per questo, affrontare una controversia con un ATP consente di risolvere la disputa in maniera rapida ed economica.
Le cause ordinarie presentano delle procedure più complesse, con tempistiche che vanno a rilento e costi nettamente più elevati.
Accertamento Tecnico Preventivo: come si svolge? – Torna all’indice ^
Per avviare un accertamento tecnico preventivo, hai bisogno di un avvocato che si occupi di scrivere un ricorso e inviarlo al Presidente del tribunale. Contattaci oggi stesso per ricevere assistenza legale e avviare il tuo ricorso!
Nel ricorso, il consulente legale deve presentare la vicenda e chiedere la nomina di un CTU.
Ricevuta la richiesta, il giudice incarica un esperto CTU e fissa due date importanti: la prima entro la quale sia il provvedimento che il ricorso devono essere notificati; mentre la seconda è la data dell’udienza alla quale devono partecipare i rappresentanti delle due parti in questione.
I protagonisti vengono rappresentati dai legali che mostrano le loro relazioni al mediatore.
Inoltre, il CTP fissa due sedute: la prima presso il suo ufficio, nel quale viene pianificato l’intervento e la seconda in loco, dove può verificare personalmente la reale natura del problema.
Il tentativo di conciliazione tra le parti tramite Accertamento tecnico preventivo è obbligatorio per legge (cfr. Legge Gelli del 8 marzo 2017).
La mancata partecipazione al procedimento e le sanzioni – Torna all’indice ^
Il buon funzionamento dell’Accertamento Tecnico Preventivo si gioca soprattutto sulla possibilità di riunire attorno ad un unico tavolo di discussione tutti i soggetti coinvolti nella vicenda oggetto di lite, al fine ultimo di aumentare le probabilità di una composizione definitiva.
“Dalla mancata partecipazione senza giustificato motivo al procedimento di mediazione, il giudice può desumere argomenti di prova nel successivo giudizio ai sensi dell’articolo 116, secondo comma, del codice di procedura civile”, sancisce l’art. 8, comma 4-bis, d.lgs 28/2010..
Una volta ricevuta la comunicazione della domanda e della data del primo incontro, la parte convocata è libera di aderire oppure no.
Il giudice condanna la parte assente senza giustificato motivo a versare il contributo unificato.
Accertamento Tecnico Preventivo: casistiche e costi – Torna all’indice ^
Grazie all’introduzione dell’accertamento tecnico preventivo, secondo uno studio condotto nel 2022, il 75% dei casi di malasanità è stato risolto in tempi più brevi, con esiti positivi per il paziente, come testimoniato da Maria Rossi, che ha ricevuto un risarcimento in meno di 60 giorni.
Nella malasanità rientrano casi di mancate diagnosi, errori ortopedici, dimenticati attrezzi di precisione all’interno del corpo dei pazienti e casi in cui vengono installate protesi in maniera inesatta. Per esempio, un caso di un paziente che ha subito un intervento chirurgico per la sostituzione dell’anca ha portato alla scoperta di un attrezzo chirurgico dimenticato, il che ha consentito al paziente di ottenere un risarcimento di 50.000 euro attraverso l’ATP.
Con l’accertamento tecnico preventivo episodi di malasanità si possono risolvere velocemente, riconoscendo alla vittima il giusto risarcimento.
Avviare un procedimento ATP prevede dei costi variabili a carico di colui che mette in atto il ricorso.
I costi dei consulenti medici legali specialisti variano da regione a regione e sono determinati direttamente dal Tribunale, mentre il contributo unificato per l’ATP è di circa 350 euro.
Il corrispettivo dovuto al CTU esperto messo in campo dal giudice del tribunale è variabile in base al caso oggetto di analisi.
Domande frequenti – Torna all’indice ^
Chi può richiedere l’ accertamento tecnico preventivo?
In particolare, possono richiedere l’accertamento tecnico preventivo le parti coinvolte in una controversia giudiziaria o arbitrale, ma anche le parti che intendono risolvere la controversia tramite la mediazione o la conciliazione.
È importante sottolineare che la richiesta di accertamento tecnico preventivo deve essere motivata e supportata da una serie di elementi probatori che dimostrino l’esistenza della controversia e la necessità di un accertamento tecnico per risolverla.
Solo in questo modo sarà possibile garantire la corretta applicazione della legge e tutelare i diritti delle parti coinvolte.
Cosa si fa dopo l’ accertamento tecnico preventivo?
In particolare, dopo l’accertamento tecnico preventivo, si dovranno prendere una serie di decisioni importanti, come ad esempio l’adozione di specifiche misure correttive. Inoltre, sarà necessario valutare attentamente i risultati dell’accertamento per migliorare costantemente le procedure interne.
È importante ricordare che l’accertamento tecnico preventivo non rappresenta una soluzione definitiva ai problemi individuati, ma piuttosto un primo passo verso la creazione di un ambiente sicuro e protetto.
In questo senso, è fondamentale che le misure correttive adottate siano monitorate costantemente per garantire la loro efficacia nel tempo.
Quanto tempo per accertamento tecnico preventivo?
In primo luogo, occorre considerare la complessità del caso e la quantità di informazioni da analizzare. Se ad esempio l’oggetto della controversia riguarda una questione tecnica particolarmente complessa, l’accertamento tecnico preventivo potrebbe richiedere più tempo rispetto ad un caso più semplice.
Inoltre, bisogna considerare il carico di lavoro degli esperti incaricati dell’accertamento tecnico preventivo e la loro disponibilità.
Infine, occorre considerare le tempistiche previste dal codice di procedura civile per l’accertamento tecnico preventivo. In alcuni casi, infatti, il giudice può stabilire un termine per la conclusione dell’attività.
Come si conclude l’ accertamento tecnico preventivo?
La conclusione dell’accertamento tecnico preventivo avviene con la redazione di una relazione che descrive in dettaglio lo stato di fatto riscontrato dall’esperto.
Questa relazione può essere richiesta da una delle parti coinvolte o richiesta dal giudice in caso di contenzioso..
In caso di accertamento tecnico preventivo richiesto dal giudice, la relazione dell’esperto ha un peso importante nell’ambito del processo.
Infatti, il giudice tiene in considerazione la valutazione tecnica effettuata dall’esperto al fine di prendere una decisione in merito alla controversia in corso.
Ulteriori approfondimenti
Informazioni sull'Autore
Nell’esercizio della professione si occupa prevalentemente di diritto civile, conseguendo importanti risultati tanto in sede giudiziale quanto in sede stragiudiziale nel settore del Risarcimento Danni da errore medico, tutelando gli interessi del cliente e cercando di ottenere un equo risarcimento in funzione dei danni subiti.
Alcuni approfondimenti in ambito Risarcimento danno da malasanità
L’infezione ospedaliera o nosocomiale
A seguito della contrazione di un’infezione all’interno di una struttura ospedaliera numerose sentenze hanno quantificato il risarcimento.
Attività Medico-chirurgica: invalido il consenso informato espresso oralmente
Viene ravvisato un danno da mancato consenso informato quando il consenso viene acquisito con modalità improprie oltre ad omettere i rischi.
Diritto al risarcimento per errata diagnosi del nascituro
Una sentenza della Cassazione ha riconosciuto il diritto al risarcimento danni malasanità di una coppia per errata diagnosi del feto.