– Lo spirito della donazione è il desiderio o l’opportunità di dare qualcosa alle persone
Donazione in ambito familiare: quali sono gli adempimenti fiscali e civili?
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Tale negozio è regolato in maniera molto formale, dato che per esso è richiesto l’atto pubblico davanti al notaio e alla presenza di due testimoni.
La donazione è, a tutti gli effetti, un atto importante, in quanto comporta la diminuzione del patrimonio di colui che dona (donante) ed il conseguente arricchimento di colui che riceve (donatario o beneficiario).
E’ pertanto necessario conoscere preliminarmente tutti gli aspetti e le conseguenze, tanto civili che fiscali, di tale atto.
E’ bene sottolineare che la donazione più comune è quella in denaro ed è anche quella che più spesso si configura come donazione di modico valore, ovverosia come una di quelle donazioni che l’articolo 783 del codice civile rende valide anche in assenza di atto pubblico, purché vi sia stata la tradizione.
Occorre comunque fare un distinguo tra familiari non conviventi e familiari conviventi.
L’utilizzo di strumenti tracciabili per le donazioni deve essere la regola per quanto riguarda i familiari non conviventi o, se conviventi, non appartenenti allo stretto nucleo familiare costituito dal coniuge, i figli e i genitori.
Quindi ad esempio se il figlio risiede in un’altra città e non sta più coi genitori, il bonifico risulta fondamentale per vincere la presunzione di evasione fiscale. Oltre al bonifico o all’assegno c’è un’altra strada per regalare denaro a parenti e familiari in modo sicuro: quella della scrittura privata registrata.
Sempre che la somma sia inferiore a tremila euro, si possono trasferire i soldi in contanti e firmare un documento in cui tale scambio viene formalizzato, specificando che si tratta, appunto, di donazione (non quindi di prestito).
L’atto va poi portato all’Agenzia delle Entrate per la registrazione che gli garantisce la data certa. Una tale scrittura evita la possibilità di contestazioni da parte del fisco. Diversamente, chi spende del denaro di cui non riesce a provare la provenienza con una documentazione scritta rischia l’accertamento fiscale.
Invece, per i regali di denaro tra genitori, figli e coniuge, purché conviventi, la giurisprudenza adotta una maggiore elasticità: in questi casi è normale la donazione per contanti. Secondo la Cassazione è usuale che, nell’ambito di una famiglia, ci si aiuti a vicenda con regali di denaro nell’ottica di uno spirito di reciproco sostegno e solidarietà.
È del resto impensabile che, se il padre vuol aiutare il figlio a pagare la rata dell’assicurazione, lo faccia davanti a un notaio o con un assegno o con bonifico, ma aprirà il portafogli e gli darà direttamente le banconote che ha appena prelevato col bancomat.
Sicché se un contribuente dovesse godere di un tenore di vita superiore rispetto alla propria dichiarazione dei redditi, prima di un accertamento fiscale l’Agenzia delle Entrate deve tenere conto del reddito dichiarato anche dagli altri familiari conviventi.
Se così non fosse, tutti i giovani ancora disoccupati, che vivono a casa dei genitori, non potrebbero acquistare nulla senza rischiare un accertamento.
Donazioni tra parenti e familiari: quali sono i rischi?
Si pensi, ad esempio, al caso di Caio che guadagna 1.000 euro al mese, ma acquista un’auto con rate da 900 euro l’una. Una tale situazione potrebbe fare insospettire il Fisco che potrebbe pretendere spiegazioni e provvedere a un accertamento fiscale.
Infatti, tutte le volte che si verifica un’incompatibilità tra uscita di denaro ed il reddito dichiarato, ovvero nei casi in cui il reddito del contribuente sia incompatibile con la spesa da questi sostenuta, scatta il redditometro.
L’Agenzia delle Entrate, infatti, potrebbe sospettare che il denaro speso dal donatario derivi da qualche attività “in nero”.
In fin dei conti, il Fisco italiano deve tenere conto del potere di acquisto di un nucleo familiare. Pertanto, secondo la giurisprudenza, l’amministrazione fiscale deve tenere conto della situazione reddituale dei familiari che convivono con il contribuente dato che si vengono a creare dei vincoli di solidarietà.
In una situazione di crisi economica ed occupazionale, è possibile che un padre che abbia disponibilità economiche mantenga il figlio disoccupato, il quale spende più delle sue reali capacità.
E, nella maggioranza dei casi, il trasferimento di denaro a titolo gratuito avviene in contanti, anche per somme che eccedono i 1.000 euro.
Per evitare, dunque, problemi con l’Agenzia delle Entrate è sempre necessario effettuare passaggi di denaro con strumenti tracciabili e mai in contanti, specie se la donazione non è di modico valore.
In secondo luogo, è necessaria una prova documentale e, se questa prova manca, scatta l’accertamento fiscale da parte del Fisco.
Donazione tra familiari: come regolarizzarla ad hoc?
Per ottenere in regalo una somma di denaro da un parente o da un familiare, si deve sempre conservare le tracce della donazione mediante bonifico bancario.
Ma non basta: occorre scrivere come causale «donazione» o «regalo» per consentire all’Agenzia delle Entrate di comprendere l’intento delle parti.
Nel caso in cui il donatario non sia titolare di conto corrente e la somma gli venga data in contanti, è necessario formalizzare il tutto mediante una scrittura privata con data certa.
Le parti devono redigere un atto con cui viene evidenziata la somma regalata, specificando che si tratta di donazione tra familiari.
Per “certificare” la data riportata sulla scrittura privata si può: registrarla all’Agenzia delle Entrate; spedire via PEC il documento firmato digitalmente; spedire il documento con raccomandata a.r. al beneficiario.
Donazione in ambito familiare: si pagano le tasse?
Il Tribunale, in modo del tutto condivisibile, conclude affermando come nessuna “chiusura di ambiti regionali può giustificare violazioni di provvedimenti di separazione o divorzio vigenti”.
Le donazioni tra familiari non scontano l’imposta sulle donazioni se non eccedono la soglia di un milione di euro.
Dopo tale tetto l’aliquota applicata è del 4% sul valore complessivo della donazione.
Di seguito uno schema per la visione completa della tassazione:
> Per le donazioni tra coniugi e parenti in linea retta (genitori e figli, rispettivi ascendenti e discendenti in linea retta, adottanti e adottati), non si paga l’imposta di donazione se l’importo non eccede 1 milione di euro (cosiddetta franchigia).
> Oltre tale importo si paga l’imposta con aliquota al 4% dell’importo donato.
> Tra fratelli e sorelle la franchigia è di 100.00 euro, per cui solo dopo tale importo si dovrà pagare l’imposta di successione, la quale, in questo caso, è pari al 6%.
> Tra parenti fino al 4° grado, affini in linea retta e affini in linea collaterale fino al 3° grado, non è prevista lacuna franchigia e l’aliquota è del 6%.
> Per le donazioni tra amici o soggetti diversi rispetto a quelli sopra individuati, la tassazione è dell’8% sull’intero ammontare.
(Modello – FAC-Simile Scrittura privata Donazione tra familiari)
Art. 1. OGGETTO
1.1. Il donante dà al donatario, che accetta la somma di euro ……… (in lettere ………) che versa a mezzo assegno bancario n. ……… tratto sulla Banca ……… Filiale ……… o tramite bonifico bancario con versamento dal conto n. ……… (Banca ………) di titolarità di ……… in favore del conto n. ……… (Banca ………) di titolarità di ………. Detto bonifico avviene (o avverrà) in data ……… (o all’atto della redazione della presente scrittura).
Art. 2. GRATUITÀ
2.1. Il donante dichiara che tale somma viene versata a mero scopo di liberalità e senza quindi obblighi di restituzione. Il donatario accetta la liberalità.
Art. 3. SCOPO
3.1. La somma oggetto del presente contratto di donazione è consegnata al donatario affinché questi possa disporne nel seguente modo: …….
Recapiti
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