– Il TFR deve essere liquidato in favore del lavoratore al momento della cessazione del contratto di lavoro.

TFR quando viene pagato

In questo approfondimento viene ripreso il tema di quando debba essere pagato il TFR ai dipendenti, argomento già trattato in precedenza in questo corposo ed esaustivo articolo


Chi ha diritto al congedo per lutto dipende dalla legislazione vigente nel paese in cui la persona vive.

In generale, la legge riconosce il diritto a un periodo di assenza retribuito a seguito della morte di un familiare stretto, come un coniuge, un figlio, un genitore o un fratello.

Come viene pagato il TFRTorna all’indice ^

Il TFR viene pagato in un’unica soluzione al momento della cessazione del rapporto di lavoro oppure, su richiesta del lavoratore, può essere versato in rate mensili. In quest’ultimo caso, le quote vengono corrisposte per un periodo di tempo non superiore a cinque anni.

Se il dipendente ha contratto una polizza assicurativa per la liquidazione anticipata del TFR, tale somma verrà corrisposta direttamente dall’assicurazione.

tfr quando viene pagato

Come fare a sapere quando arrivaTorna all’indice ^

Viene pagato al momento del recesso dal lavoratore, solitamente alla cessazione del rapporto di lavoro. In generale, tuttavia, viene pagato entro 12 mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro e il dipendente può scegliere se riceverlo in un’unica soluzione o come una pensione mensile a vita.

Se si hanno dubbi sul momento preciso in cui si riceverà il Tfr, è bene contattare il proprio datore di lavoro o l’ufficio del personale per chiedere maggiori informazioni.

Come si fa a sapere se il TFR viene pagatoTorna all’indice ^

Viene normalmente pagato dall’azienda entro 12 mesi (nel caso di dimissioni volontarie) o entro 30 giorni (nel caso di licenziamento).

Se non viene erogato entro i tempi previsti, il lavoratore può presentare una domanda di pagamento all’INPS. Inoltre, in alcuni casi è possibile inviare un ricorso al Giudice del lavoro.

Per verificare lo stato del pagamento del proprio TFR è possibile consultare la propria posizione sull’applicazione “Cassetto previdenziale” dell’INPS.

Si tratta di un servizio online che consente di visualizzare le informazioni relative a trattamenti previdenziali ed assistenziali.

Quali sono i tempi per la liquidazione del TFRTorna all’indice ^

La liquidazione del TFR avviene generalmente in due tempi: una parte viene corrisposta all’atto della cessazione del rapporto di lavoro, mentre la restante viene versata entro 60 giorni dalla fine del rapporto.

Nel caso in cui la liquidazione non avvenga entro i termini previsti, il lavoratore ha diritto al pagamento di interessi legali nella misura prevista dalle disposizioni vigenti.

Sollecitare il pagamento del TFRTorna all’indice ^

E’ necessario presentare una richiesta scritta all’azienda presso cui si è stati impiegati. In questa richiesta devono essere indicati tutti i dettagli relativi al rapporto di lavoro, come ad esempio il periodo in cui si è prestata la propria attività lavorativa e una copia della busta paga.

Una volta inviata la domanda, l’azienda ha l’obbligo di procedere al pagamento entro 60 giorni, pena sanzioni previste dalla legge italiana.

Se il termine non viene rispettato, è possibile sollecitare azienda con una diffida con raccomandata a/r.

Nel caso in cui non venga ancora corrisposto il TFR, è possibile invocare la mediazione presso le sedi territorialmente competenti dell’Istituto nazionale per la previdenza sociale (INPS)

Cosa succede se il TFR viene pagato in ritardoTorna all’indice ^

Se il TFR non viene pagato entro i termini previsti dalla legge, l’azienda inadempiente è tenuta a corrispondere al lavoratore un interesse che potrebbe aggiungersi ad una possibile penale.
L’importo dell’interesse è determinato dal tasso di interesse legale vigente in Italia, che attualmente è pari al 3%. Inoltre, qualora il mancato pagamento del TFR avvenga oltre i 90 giorni dalla data di scadenza, il lavoratore ha la possibilità di chiedere anche il risarcimento dei danni.

Infine, se le somme non sono state versate neanche dopo un anno dalla data della scadenza, il lavoratore può proporre una causa civile per richiedere la restituzione del TFR e gli interessi maturati.

Cosa succede se il datore di lavoro non paga il TFRTorna all’indice ^

Se il datore di lavoro non paga il TFR, il dipendente ha diritto di chiedere al tribunale il risarcimento dei danni subiti a causa dell’omissione del pagamento.

Il dipendente può anche rivolgersi all’INPS per ottenere un risarcimento diretto. Inoltre, è possibile chiedere un anticipo del TFR al datore di lavoro prima della cessazione del contratto di lavoro.

In caso di mancato pagamento, è possibile presentare una denuncia al Ministero del Lavoro e alle Autorità competenti.

Se il datore di lavoro non adempie ai suoi obblighi, può essere applicata una sanzione amministrativa fino a 1.000 euro per ogni dipendente che non ha ricevuto il TFR.

Assistenza legale alle Imprese

Informazioni sull'Autore

Avv. Antonio Polenzani

Avvocato giuslavorista, si occupa di diritto del lavoro e previdenziale in ambito pubblico e privato. Grazie ad una rigorosa analisi delle dinamiche che caratterizzano il mondo del lavoro riesce a garantire una consulenza altamente professionale, fornendo soluzioni pragmatiche e soddisfacenti.

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