– All’erede della vittima di un incidente stradale spetta il risarcimento del danno biologico terminale e di quello morale catastrofale ma non del danno tanatologico
Danno tanatologico terminale e catastrofale: i chiarimenti della Cassazione
Nella vicenda in esame, gli eredi della vittima di un sinistro stradale avevano impugnato in cassazione la sentenza con cui la corte d’Appello aveva escluso, il diritto del de cuius al risarcimento del danno biologico anche in difetto di prova dello stato di coscienza della vittima.
Nella pendenza del giudizio de quo, le Sezioni Unite della Cassazione si sono pronunciate sulla controversa questione della risarcibilità agli eredi del danno patito dalla vittima deceduta in conseguenza della condotta illecita, precisando, altresì, i concetto di danno biologico, danno morale-catastrofale e danno tanatologico.
Nello specifico, la Suprema Corte ha stabilito che, alla vittima può essere risarcita la perdita di un bene non patrimoniale, se questa sia ancora in vita, in quanto il presupposto per acquisire il diritto alla reintegrazione della perdita subita, è la capacità giuridica individuabile soltanto in un soggetto esistente (art. 2 c.c., comma 1).
Infine, in relazione al cd. “danno tanatologico”, cioè il danno consistente nella “perdita del bene-vita”, le Sezioni Unite hanno precisato che esso non è rimborsabile se il decesso si verifica immediatamente o dopo brevissimo tempo, dalle lesioni personali; in tal caso, deve escludersi la risarcibilità “iure hereditatis” di tale pregiudizio, in ragione dell’assenza del soggetto al quale sia collegabile la perdita del bene e nel cui patrimonio possa essere acquisito il credito risarcitorio, ovvero nel caso del decesso dopo un esiguo lasso temporale, della mancanza di utilità di uno spazio di vita brevissimo.
Domande frequenti
Che cos'è il danno catastrofale?
Come si calcola il danno tanatologico?
Come calcolare danno da morte?
Un altro fattore importante da considerare è quanto sarebbero state le spese sostenute dalla famiglia se la persona non fosse deceduta. Inoltre, bisogna anche prendere in considerazione l’età della vittima e il livello di istruzione raggiunto.
Queste informazioni possono essere usate per calcolare un importo equo di risarcimento in base agli standard stabiliti dalla legge.
Chi ha diritto al risarcimento in caso di morte?
Il risarcimento può essere richiesto da: coniuge, figli, genitori ed altri parenti entro il quarto grado di consanguineità o affinità. Inoltre, anche le persone conviventi possono richiedere il risarcimento come se fossero coniugi. Il risarcimento prevede l’indennizzo del danno morale e patrimoniale subito a causa della morte della persona cara.
Come calcolare il danno da perdita parentale?
Il risultato finale è un importo che rappresenta il danno subito a seguito della perdita. Il calcolo può essere effettuato da qualunque persona interessata, utilizzando la formula specificata.
Recapiti
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