– Gli obblighi di informazione e il cd. neoformalismo
Come opera la tutela del consumatore
Tutela del consumatore: quando opera e con quali modalità
In risposta a questo squilibrio, l’Ordinamento appresta due forme di tutela:
• una cd. preventiva, volta a riequilibrare l’asimmetria informativa esistente tra le parti al momento della stipula del contratto;
• l’altra successiva, tesa, da un lato, a sanzionare il comportamento del professionista laddove illecito poiché violativo del precetto di cui all’art. 2, co. 2, lett. c), codice del consumo, d.lgs. n. 206/05; dall’altro, volta a riequilibrare lo schema contrattuale nel caso in cui, nonostante l’assolvimento dell’onere informativo posto in capo al professionista, il contratto sia comunque viziato per la presenza di una o plurime clausole cd. vessatorie.
Gli obblighi di informazione e il cd. neoformalismo
Le disposizioni previste postulano, ai fini dell’efficacia del regolamento contrattuale, che la parte che non ha predisposto il regolamento, conosca, o debba conoscere secondo le regole di ordinaria diligenza, le clausole oggetto del contratto.
L’adempimento dell’obbligo informativo non sempre garantisce la simmetria negoziale tra professionista e consumatore, ben potendo il primo, redigendo lo schema contrattuale, approfittare della minor forza negoziale del secondo.
Da ciò deriva che la presenza di una clausola vessatoria, specie se contemplata dall’art. 36, co. 2, del codice del consumo, determina la nullità della clausola squilibrante.
L’azione inibitoria a tutela del consumatore
La disposizione di cui all’art. 37 contempla la cd. azione inibitoria attraverso cui le associazioni rappresentativa dei consumatori possono agire nei confronti del professionista che usufruisca di clausole vessatorie nella redazione dei modelli negoziali al fine di inibirne l’uso.
Si tratta di una forma di tutela cautelare sottoposta al requisito dell’urgenza.
Recapiti
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