– Il tema del danno da perdita di chance nell’ambito medico è di grande rilevanza, e per avere una comprensione approfondita, è fondamentale esaminare il significato attribuito dalla legge alla perdita di chances.

Il danno da perdita di chance di sopravvivenza e guarigione

Ultimo aggiornamento 11 novembre 2023

 

Cos’è il danno da perdita di chance? – Torna all’indice ^

Il danno da perdita di chance in ambito medico è una tematica di grande attualità e per comprendere al meglio la portata è essenziale analizzare cosa intente la legge per perdita di chances.

La perdita di chances è un concetto giuridico che si riferisce alla situazione in cui un individuo subisce un danno a causa della perdita di una opportunità di conseguire un vantaggio o un risultato positivo.

Quando può essere sottoscritto il patto di non concorrenza? È possibile sottoscrivere il patto di non concorrenza sia nel momento in cui si sottoscrive il contratto di lavoro oppure durante il rapporto di lavoro stesso o al suo termine.

Di solito viene sottoscritto contestualmente alla firma del contratto di lavoro.

danno da perdita di chance

In ambito medico quando possiamo parlare di perdita di chances? – Torna all’indice ^

 
Per “chance”, nell’ambito della responsabilità medica, si intende il preteso dubbio che la vittima potesse vivere più a lungo, meglio o soffrire meno.

Le domande risarcitorie che un paziente può avanzare sono destinate a riparare queste tipologie di danno.

La chance che un soggetto può aver perso, però, deve essere una concreta ed effettiva occasione favorevole di conseguire un determinato risultato.

Importante sottolineare è che il soggetto danneggiato deve dimostrare che si sarebbe trovato nella reale possibilità di ottenere il risultato sperato o di evitare che l’evento temuto, se non fosse stato per il comportamento del terzo, non si sarebbe verificato.

Esempi di danno da perdita di chances in ambito medico – Torna all’indice ^

Quando ci possiamo trovare di fronte a un danno da perdita di chances in ambito medico? Ad esempio si pensi al caso in cui ad un paziente, prima dell’intervento chirurgico, venga paventata una situazione negativa che può essere migliorata con l’intervento chirurgico.

Il potenziale miglioramento consisterebbe, in questo caso, nel risultato che lo stesso spera di raggiungere; nell’ambito della perdita di chance, quindi, il danno è riconducibile alla riduzione della possibilità di raggiungerlo.

Se ci si trovasse di fronte a un intervento chirurgico non riuscito a causa di un errore medico? In questo caso, se il risultato finale fosse in ogni caso da ritenersi incerto, il danno consisterà nella preclusione che ha subìto il paziente la vittima di raggiungerlo e non nell’esito negativo dell’operazione.

Un’altra ipotesi per la quale è possibile avanzare richiesta danni per perdita di chances si ha quando ci si trova di fronte a un’omessa o ritardata diagnosi. In questo caso il paziente perderebbe la possibilità di intervenire con eventuali cure o con un intervento chirurgico per fare il possibile per migliorare la sua situazione.

Oltre al danno da perdita di chances, esiste un’altra tipologia di danno ovvero il danno da perdita delle chances di sopravvivenza”; quest’ultima viene usata promiscuamente per designare due fattispecie ben diverse.

Con questa espressione, infatti a volte si fa riferimento al caso in cui l’atto colposo del medico ha ridotto, con certezza o con ragionevole probabilità, la speranza di vita futura del paziente.

In altri casi invece viene adoperata per riferirsi ai casi in cui la condotta del medico ha privato il paziente (non della salute o della vita), ma della mera possibilità di guarire, senza che sia dato stabilire se tale possibilità fosse elevata, media o bassa.

Le due ipotesi sono profondamente diverse tra loro: nel primo caso non ci troviamo di fronte alla perdita di una chance, ma ci troviamo di fronte ad un danno certo, anche se futuro.

Solo nel secondo caso invece esiste una perdita di una vera e propria chance, intesa quale mera opportunità, della quale non è dato sapere se, qualora fosse stata colta, sarebbe stata favorevole o sfavorevole.

Come si calcola il danno da perdita di chance – Torna all’indice ^

In caso di danno da perdita di chance i danni risarcibili possono variare a seconda del contesto legale e delle circostanze.

In linea di massima, però, è possibile identificare alcune categorie di danni oggetto di risarcimento: danni patrimoniali, non patrimoniali e danni morali.

– Il danno patrimoniale ha una connotazione prettamente economica, è valutabile in termini direttamente monetari e comprende:

  • danno emergente, cioè una perdita patrimoniale dovuta, per esempio, al costo di farmaci o terapie imposte dall’errore sanitario, oppure alle spese funerarie in caso di decesso
  • lucro cessante, un mancato guadagno durante il periodo di invalidità temporanea o la complessiva diminuzione del reddito conseguente alla riduzione della capacità lavorativa specifica del danneggiato, oppure, in caso di decesso, il venir meno dei contributi economici.

– I danni non patrimoniali riguardano il disagio, il dolore emotivo, lo stress e altri impatti negativi sulla qualità della vita dell’individuo. Ad esempio, se un paziente subisce una grave perdita di chance a causa di una diagnosi medica errata, potrebbe affrontare ansia e sofferenza emotiva, che sono considerati danni non patrimoniali.

  • Il danno morale è spesso accomunato alla perdita di chance e riguarda il turbamento dello stato psicologico del soggetto e l’offesa ai valori personali e all’integrità morale dell’ Nel contesto della perdita di chance, potrebbero verificarsi danni morali se l’opportunità persa aveva un valore intrinseco significativo per la persona coinvolta.

Calcolare il risarcimento per danno da perdita di chance non è aspetto facile perché vede il coinvolgimento di elementi soggettivi e incerti.

In linea di massima vengono considerati i seguenti fattori:

  • Probabilità della Chance Perduta: Si valuta quale fosse la probabilità che la chance si sarebbe concretizzata se non fosse stata persa a causa dell’azione o dell’omissione negligente. Questo calcolo richiede spesso l’apporto di esperti nel settore pertinente.
  • Entità del Danno: Si valuta quale sarebbe stato il risultato positivo ottenibile e quale danno effettivo è stato subìto a causa della perdita della chance.
  • Nesso di Causalità: Deve essere stabilito un nesso di causalità tra l’azione o l’omissione negligente e la perdita effettiva della chance. In altre parole, è necessario dimostrare che il danno è stato causato dalla mancata opportunità.In ambito medico sarà il paziente a dover provare che l’eventuale condotta inadempiente del medico ha determinato la lesione della salute. Dovrà, quindi, dimostrare il collegamento materiale causa-effetto tra la condotta del sanitario e l’aggravamento della propria patologia o l’insorgenza di una nuova.

    Solo dopo che il paziente avrà assolto tale onere probatorio, graverà sul sanitario danneggiante l’onere di provare di aver adempiuto correttamente la propria prestazione oppure che l’inadempimento non è a lui imputabile.

Ricordiamo che il danno da perdita di chance viene risarcito in via equitativa.

Danno da perdita di chance: Alcune Sentenze della Corte di Cassazione – Torna all’indice ^

Sentenza n. 26303/2019: nesso causale e perdita di chance

La Suprema Corte si esprime in maniera estremamente chiara sui limiti della possibile assegnazione della risarcibilità nei casi di perdita di chance.

La sentenza, quindi, stabilisce che non è possibile considerare la perdita di chance quale ipotesi di danno risarcibile in una forma astrattamente considerata.

La prova di una relazione tra la condotta dei medici ed il verificarsi dell’evento anche considerato come chance è da considerarsi come fondamentale. Il caso portato all’attenzione della Corte di Cassazione si fonda sulla mancata diagnosi di melanoma successivamente evoluto in malattia metastatica.

– Sentenza n. 24883/2019: Colpa medica e morte prematura del paziente – no al danno da perdita di chance

La morte anticipata non è risarcibile se le condizioni del malato sono tali da escludere la possibilità di sopravvivenza (Cass. 24883/2019)

In ambito di responsabilità medica, tra le varie conseguenze dannose, può verificarsi il cosiddetto danno da perdita di chance. Si tratta della perdita o della riduzione della possibilità di giungere alla guarigione o di ottenere una sopravvivenza più lunga.

È un pregiudizio di natura non patrimoniale, che risulta risarcibile, se si dimostra il nesso causale tra la possibilità perduta e la condotta imperita del sanitario; inoltre, deve trattarsi di un pregiudizio apprezzabile, serio e consistente.

La morte anticipata del paziente non integra un danno da perdita di chance, se le condizioni del malato sono tali da escludere la possibilità di sopravvivenza, anche in assenza di ritardi terapeutici.

– Danno da perdita di chance di sopravvivenza: la sentenza della Cassazione n. 26851 del 19 settembre 2023

La Corte di Cassazione, con la recente sentenza n. 26851 del 19 settembre 2023, ha ribadito il suo orientamento per quanto riguarda il danno da perdita di chances di sopravvivenza ovvero per i Giudici della Suprema Corte si configura:

 quando il paziente perde la possibilità di vivere ancora più a lungo, a condizione che lincertezza sulleventuale prolungamento della vita sia sostanzialmente apprezzabile e non una mera ipotesi o speranza.

  Specifica la Cassazione: “La condotta illecita dellagente – quindi – deve essere messa in relazione causale con una possibilità di prolungamento della vita del paziente (che sia apprezzabile e non una semplice speranza) e qualora sia stata raggiunta una soglia di certezza rispetto a quella concreta possibilità di prolungamento.

In questo caso, il paziente avrà il diritto al risarcimento del danno da perdita di chances da calcolarsi in via equitativa”.

Perché si possa, quindi, configurare una risarcibilità del danno da perdita di chances di sopravvivenza, è necessario che sussista il nesso tra la condotta colpevole del medico e la perdita per il paziente della possibilità di un risultato migliore (in termini di prolungamento della vita), non essendo sufficiente una semplice probabilità di un possibile risultato migliore.

Le Tabelle per il danno da perdita di chance e per chance di sopravvivenza: come ci si comporta? – Torna all’indice ^

Il danno da perdita di chance di sopravvivenza in ambito sanitario implica un problema di carattere liquidatorio, mancando un criterio di calcolo.

A differenza del danno alla salute, per il quale il riferimento sono le Tabelle del Tribunale di Milano per la liquidazione dello stesso, il danno alla vita non ha alcun parametro economico di riferimento.

L’introduzione del concetto di chance di sopravvivenza – nato per riconoscere una cifra risarcibile al paziente in tutti i casi in cui un errore sanitario non ne abbia causato il decesso, ma solo la perdita di possibilità di salvezza in misura non superiore al 50% – ripropone il seguente problema:

per valutare economicamente tale possibilità è necessario attribuire al diritto alla vita un valore.

La giurisprudenza, allorché si sia trovata di fronte a questa criticità, si è per lo più rifugiata o nel principio equitativo puro, o nell’applicazione, per analogia, delle tabelle per il calcolo del danno biologico.

Per quanto riguarda, invece, la liquidazione del danno non patrimoniale derivante da lesione permanente del bene salute, il riferimento sono le tabelle di Milano, le quali adottano il criterio del punto variabile.

Quest’ultimo si basa su un criterio medico legale secondo cui la sofferenza provocata da lesioni personali cresce in misura più che proporzionale rispetto al crescere dei postumi permanenti.

Le tabelle milanesi operano una liquidazione congiunta del pregiudizio conseguente alla lesione permanente dell’integrità psicofisica della persona suscettibile di accertamento medico-legale con le conseguenze anatomo-funzionali e relazionali (danno biologico / dinamico relazionale) oltre alle ulteriori conseguenze della stessa lesione, in termini di dolore e di sofferenza soggettiva (c.d. danno morale o da sofferenza soggettiva interiore).

Si prevedono inoltre percentuali massime di aumento da utilizzare per l’eventuale personalizzazione del danno.

Domande frequenti – Torna al menù ^

Cos’è la perdita di chance?

La perdita di chance in ambito del risarcimento danni da responsabilità medica rappresenta un pregiudizio derivante non soltanto da una semplice aspettativa di fatto, bensì dalla frustrazione della possibilità di conseguire un vantaggio o raggiungere un risultato incerto, ma reale.

È importante sottolineare che la “chance” deve essere interpretata come una possibilità effettiva e concreta di ottenere un determinato vantaggio economico.

La mancanza di tale opportunità costituisce un danno autonomo dal punto di vista legale, che può essere sicuramente oggetto di risarcimento qualora venga provato.

In pratica, quando un paziente subisce una perdita di chance a causa di una negligenza medica, la sua situazione viene compromessa dalla mancata realizzazione di un risultato o l’ottenimento di un beneficio che era ragionevolmente probabile prima dell’evento lesivo.

Questo tipo di danno, se dimostrato in sede giudiziaria, può essere considerato indipendente dagli altri danni subiti e meritevole di una compensazione adeguata.

Gli elementi che saranno presi in considerazione per determinare l’entità del risarcimento includono la natura del vantaggio o risultato perduto, la probabilità di realizzazione, la gravità della negligenza medica e l’impatto sulla vita del paziente.

È importante sottolineare che la perdita di chance non può essere confusa con la semplice perdita di opportunità.

La sua valutazione richiede un’analisi approfondita delle circostanze specifiche del caso e delle prove presentate.

Solo con un’adeguata comprensione della complessità legale e un’argomentazione accurata sarà possibile ottenere il giusto risarcimento per la perdita di una chance concreta e reale.

Come calcolare il danno da perdita di chance?

Affinché una chance sia rilevante dal punto di vista giuridico, ovvero ai fini del risarcimento, non deve essere semplicemente una possibilità teorica di conseguire un risultato positivo, ma deve presentare una probabilità significativa di successo.

In altre parole, la possibilità perduta deve avere un reale valore economico, con una probabilità di realizzazione sufficientemente consistente.

È quindi fondamentale per il danneggiato dimostrare che la perdita della chance si traduce in una privazione effettiva di opportunità, che avrebbe potuto comportare vantaggi concreti e apprezzabili.

Tale prova deve essere supportata da elementi di fatto affidabili e adeguatamente documentati, al fine di garantire una valutazione accurata da parte delle autorità competenti.

La nozione di perdita di chance costituisce un importante strumento nel contesto delle controversie legate alla responsabilità medica, in quanto permette di riconoscere un risarcimento anche quando non sia possibile dimostrare con certezza il nesso causale tra l’azione del professionista sanitario e il danno subito.

Tuttavia, è fondamentale sottolineare che la probabilità di successo della chance persa deve essere ragionevole e logicamente coerente, evitando situazioni in cui si richieda un risarcimento per ipotetiche e irrealistiche opportunità.

Riassunto – Torna all’indice^

 

    • Il danno da perdita di chance in ambito medico è una questione attuale che richiede una comprensione della legge sulla perdita di chances.
    • Nell’ambito medico, la perdita di chance si riferisce a situazioni in cui il paziente perde la possibilità di ottenere benefici come vivere più a lungo o migliorare la salute.
    • Il paziente deve dimostrare che sarebbe stato in una posizione reale per ottenere il risultato desiderato se non fosse stato per l’azione o l’omissione negligente di un terzo.
    • Esempi di danno da perdita di chances in ambito medico includono situazioni in cui un paziente subisce un intervento chirurgico non riuscito o una diagnosi omessa o ritardata.
    • Esiste una distinzione tra il danno da perdita di chances e il “danno da perdita delle chances di sopravvivenza,” con quest’ultimo che riguarda la speranza di vita futura del paziente.
    • I danni risarcibili possono variare a seconda del contesto legale e delle circostanze, ma includono danni patrimoniali, non patrimoniali e danni morali.
    • Il danno patrimoniale riguarda perdite economiche direttamente valutabili in termini monetari, come i costi dei farmaci o le spese funerarie.
    • I danni non patrimoniali includono disagio, dolore emotivo e impatti sulla qualità della vita.
    • Il danno morale riguarda il turbamento dello stato psicologico e l’offesa ai valori personali dell’individuo.
    • Il calcolo del risarcimento per danno da perdita di chance coinvolge fattori come la probabilità della chance persa, l’entità del danno, e il nesso di causalità tra l’azione negligente e la perdita della possibilità.
    • La Corte di Cassazione ha emesso alcune sentenze che trattano il danno da perdita di chance, stabilendo limiti e requisiti per la risarcibilità.
    • Il danno da perdita di chance di sopravvivenza presenta sfide nella determinazione del risarcimento, poiché manca un criterio di calcolo definito.
    • La giurisprudenza ha affrontato la questione attribuendo valore al diritto alla vita in modo equo o applicando tabelle per il calcolo del danno biologico.
    • Le tabelle di Milano sono utilizzate per la liquidazione del danno non patrimoniale derivante da lesioni permanenti del benessere fisico, con l’uso del criterio del punto variabile.
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