Concordato preventivo

 

– Ti sei mai chiesto come il concordato preventivo possa rappresentare una soluzione efficace per la crisi della tua impresa? Un nostro cliente, dopo aver affrontato gravi difficoltà finanziarie, ha utilizzato il concordato preventivo e ha visto la sua azienda risollevarsi, mantenendo i posti di lavoro e riprendendo a crescere.

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Come il concordato preventivo può salvare le imprese in difficoltà Torna all’indice ^

 

La crisi economica che ha investito l’Italia negli ultimi decenni ha messo in luce l’esigenza di strumenti giuridici efficaci per supportare le imprese in difficoltà,  tra questi, il concordato preventivo rappresenta una via legale che permette di ristrutturare i debiti e scongiurare il rischio di insolvenza.

La normativa fallimentare italiana si è evoluta nel tempo, puntando a bilanciare gli interessi degli imprenditori in crisi con quelli dei creditori.

Le riforme più recenti hanno semplificato l’accesso al concordato, eliminando la necessità di dimostrare la cosiddetta “meritevolezza”.

Pur rimanendo un procedimento complesso, esso offre un’importante opportunità di tutela e di rilancio.

Concordato preventivo: cos’è e come funziona per le imprese – Torna all’indice ^

Il concordato preventivo consente alle imprese di negoziare un piano di ristrutturazione con i creditori, evitando di incorrere nel fallimento. È aperto a diverse tipologie di debitori, comprese piccole e medie imprese, e si sviluppa in più fasi:

  1. Valutazione della situazione finanziaria: è necessaria un’analisi scrupolosa dei debiti e delle risorse disponibili, per comprendere con precisione la condizione economica dell’azienda.
  2. Preparazione della proposta di concordato: si definisce un piano che, a seconda dei casi, può includere dilazioni di pagamento o riduzioni dell’importo dovuto, in linea con le prospettive future dell’azienda.
  3. Presentazione della domanda al tribunale: la proposta viene sottoposta al tribunale competente, che ne esamina la conformità normativa.
  4. Audizione e approvazione: nell’udienza specifica, il giudice valuta la fattibilità del piano ed eventualmente ammette l’impresa al concordato.

Se la proposta non viene approvata, l’impresa può ritrovarsi in una posizione di maggiore difficoltà, con ripercussioni a livello economico e gestionale.

Evoluzione normativa e nuove direttive – Torna all’indice ^

La riforma del 2005 ha segnato un punto di svolta: il concordato preventivo, inizialmente volto soprattutto a favorire l’imprenditore, è diventato uno strumento più equilibrato, in cui si tengono in considerazione sia le esigenze dell’impresa sia quelle dei creditori.

Questo ha favorito la conservazione degli asset produttivi, rendendo il concordato un’occasione di risanamento aziendale più solida.

Grafico che mostra l’aumento delle approvazioni di piani di concordato in Italia, dal 30% nel 2010 al 55% nel 2022

Novità legislative recenti e impatti pratici – Torna all’indice ^

Con il D.L. 83/2015, convertito nella Legge 132/2015, il debitore non detiene più l’esclusività nella presentazione della proposta di concordato e, inoltre, viene richiesto di garantire un livello minimo di soddisfazione (20%) ai creditori chirografari. Questo intervento mira a rendere le proposte di concordato più concrete e trasparenti.

Secondo un rapporto del Ministero della Giustizia, il tasso di approvazione dei piani di concordato è aumentato dal 30% nel 2010 al 55% nel 2022, segnale di un crescente successo per le imprese che scelgono questa procedura.

Modalità di richiesta e tempistiche – Torna all’indice ^

La durata del percorso di concordato preventivo varia in base alla complessità della singola situazione. Dalla presentazione della domanda fino all’omologazione possono trascorrere diversi mesi, durante i quali l’imprenditore deve coordinarsi costantemente con i propri consulenti legali e finanziari. Di seguito le fasi principali:

  • Preparazione della documentazione: raccolta di bilanci, contratti e altri documenti rilevanti.
  • Consulenza legale: il supporto di un avvocato specializzato in diritto fallimentare risulta fondamentale per orientarsi tra le normative.
  • Stesura e revisione della proposta: il piano deve essere chiaro, realistico e condiviso con i creditori interessati.
  • Presentazione della domanda: si deposita la richiesta presso il tribunale competente, corredata di tutta la documentazione necessaria.
  • Udienze e approvazioni: il tribunale esamina la proposta e, se necessario, richiede integrazioni o chiarimenti.

Affidarsi a un professionista esperto in ristrutturazioni può rivelarsi determinante per garantire il rispetto delle norme e la validità del piano.

Vantaggi del concordato preventivo: salvaguardare le imprese in crisi – Torna all’indice ^

Il concordato preventivo offre molteplici vantaggi sia agli imprenditori sia ai creditori. Da un lato, consente all’impresa di ristrutturare i debiti in modo sostenibile e di evitare azioni esecutive che ne comprometterebbero la sopravvivenza.
Dall’altro, mantiene nelle mani dell’imprenditore la gestione dell’attività e la possibilità di elaborare un piano di rilancio. Così facendo, si preservano il valore complessivo dell’azienda e i posti di lavoro, a beneficio di tutto il tessuto economico coinvolto.

Testimonianze di imprenditori di successo – Torna all’indice ^

Numerose aziende hanno tratto vantaggio dal concordato preventivo, trovando un percorso di risanamento solido. Un esempio riguarda un’impresa del settore conciario che, dopo un forte calo degli ordini, ha definito un piano di pagamento dilazionato e ha ottenuto nuovi finanziamenti, riuscendo a riprendere la produzione e a consolidare il rapporto con i fornitori.

Un’altra impresa operante nel design ha evitato la chiusura elaborando una strategia mirata di riorganizzazione: grazie al concordato, è stato possibile mantenere i dipendenti, ridefinire accordi con i creditori e intraprendere iniziative di crescita, con risultati incoraggianti nel lungo periodo.

Fotografia di un imprenditore sorridente che ha superato la crisi aziendale grazie al concordato preventivo

Conclusioni – Torna all’indice ^

 

Il concordato preventivo richiede un’attenta pianificazione e la conoscenza delle procedure, ma può trasformarsi in una concreta opportunità di rinascita per le aziende che attraversano una fase di crisi. L’evoluzione normativa ne ha ampliato il campo di applicazione, rendendolo uno strumento di difesa e rilancio efficace.

Rivolgersi a professionisti esperti in diritto fallimentare e ristrutturazioni d’impresa è il modo migliore per affrontare con successo questo percorso e gettare le basi per un nuovo inizio.

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