Malattia professionale
È un danno che si presenta nel lavoratore in modo progressivo e la sua origine è nell’attività lavorativa svolta dalla persona.
La malattia professionale è una patologia, che si sviluppa in seguito all’esposizione prolungata a un fattore di rischio presente in azienda.
Caratteristica principale di questa condizione è la latenza temporale tra l’esposizione al fattore di rischio e la manifestazione della malattia: può essere di pochi giorni o addirittura di anni.
Le conseguenze che una denuncia di malattia professionale può comportare all’azienda e al datore di lavoro sono oneri economici o rischi di carattere giuridico.
Se la patologia porta a un’inabilità temporanea e assoluta al lavoro, il datore deve retribuire il lavoratore per i primi tre giorni di assenza, poi la copertura è garantita dall’INAIL.
Se l’inabilità è permanente parziale o assoluta, l’indennizzo è a carico dell’Istituto Nazionale.
Dal 4° giorno la retribuzione ammonta
• al 60% della retribuzione media per i primi 90 giorni,
• al 75% della retribuzione media dal 91° giorno fino alla guarigione.
Quando la malattia professionale si manifesta a causa di lacune o attività scorrette nella prevenzione e protezione negli ambienti di lavoro, il datore di lavoro è civilmente responsabile per non aver tutelato “l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro” (articolo 2087 del Codice Civile).
Il datore può essere in parte esonerato dalla responsabilità civile grazie alla stipula dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali, se gli eventi che hanno causato la patologia sono dovuti alla condotta dei lavoratori o a chi è incaricato alla sorveglianza.