– Lo stalking è un reato punito dall’art. 612 c.p. che consiste nell’attuazione di condotte persecutorie ripetute.

Reato di stalking

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Lo stalking è un reato punito dall’art. 612 c.p. che consiste nell’attuazione di condotte persecutorie ripetute che incidono sulle abitudini di vita della vittima o generano un grave stato di ansia o di paura.

Elemento costitutivo, ai fini dell’integrazione del reato di cui all’art. 612-bis c.p., è innanzitutto, come dispone la norma, la reiterazione delle condotte persecutorie, idonee, alternativamente, a cagionare nella vittima un “perdurante e grave stato di ansia o di paura”, a ingenerare un “fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva” ovvero a costringerla ad alterare le “proprie abitudini di vita”.

Quanto al contenuto di tali condotte, a titolo esemplificativo, si sottolinea come la giurisprudenza abbia ritenuto, in questi anni, atti persecutori idonei ad integrare il delitto di stalking anche comportamenti che non necessitano della presenza fisica dello stalker (Cass. n. 32404/2010), come: l’invio di buste, sms, e-mail e messaggi tramite internet, nonché la pubblicazione di post o video a contenuto ingiurioso, sessuale o minaccioso sui social network (Cass. n. 14997/2012; Cass. N. 32404/2010).

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Domande frequenti

 
Quando scatta il reato di stalking?
Quando si parla di stalking, il reato si configura quando una persona subisce comportamenti persecutori o minacciosi da parte di un’altra per un periodo prolungato. La legge italiana considera questo tipo di comportamento come reato punibile con la pena della reclusione fino a 5 anni.

Il reato di stalking può essere commesso attraverso più modalità: pedinamenti, appostamenti, molestie, pressioni psicologiche, minacce verbali o scritte, invio di materiale indesiderato o diffamazioni e calunnie.

Inoltre, per configurare il reato di stalking è necessario che l’autore della condotta si renda conto che la vittima è sottoposta a una pressione costante ed ingiustificata.

Per questo motivo non tutti i comportamenti persecutori configurano automaticamente il reato di stalking: in linea generale è necessario che ci siano almeno due episodi per stabilire l’esistenza del reato.

È importante ricordare che solo le autorità competenti possono decidere se un determinato caso rientra nella definizione giuridica di stalking.

Pertanto, qualunque vittima di questo crimine dovrebbe denunciare immediatamente il suo stalker alle forze dell’ordine per garantire la sua sicurezza e protezione.

Cosa serve per denunciare per stalking?
Per denunciare un caso di stalking è necessario fornire alcune informazioni, come ad esempio il nome, l’indirizzo, i recapiti telefonici e le eventuali referenze del soggetto accusato.

Inoltre, è importante raccontare nei dettagli la situazione e le circostanze che hanno portato alla denuncia: è necessario descrivere con precisione gli episodi di molestie o di comportamenti ossessivi che si sono verificati.

Eventualmente, chi presenta la denuncia può anche portare della documentazione a sostegno della propria versione dei fatti, come messaggi e/o foto che dimostrino l’accaduto.

Infine, per completare la denuncia è necessario firmarla in presenza di un ufficiale di polizia giudiziaria.

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