– Info utili e principali FAQ alle quali rispondere
Guida al D.L. che introduce l’obbligo del Green Pass per lavoratori pubblici e privati
Indice argomenti
Green Pass nei luoghi di lavoro: quali sono gli obblighi del datore di lavoro?
Il DL 127/2021 stabilisce che il datore di lavoro ha l’obbligo di definire le modalità operative ed organizzative per procedere al controllo del Green Pass dei lavoratori, prevedendo che le verifiche vengano effettuate al momento dell’accesso ai luoghi di lavoro.
Le verifiche del certificato verde all’interno dei luoghi di lavoro potranno essere anche campionarie.
I datori di lavoro potranno adottare l’app “Verifica C19” per verificare la validità e l’autenticità dei Green Pass esibiti dai lavoratori.
Questa applicazione è in grado di funzionare offline ma necessita di un collegamento ad una Rete Internet. Come riportato da Il Sole 24 Ore tre sono i possibili risultati: schermata verde, azzurra o rossa.
La verifica dei Green Pass in Italia prevede l’utilizzo dell’app VerificaC19, installata su un dispositivo mobile.
I datori di lavoro possono utilizzare l’applicazione per verificare la validità e l’autenticità delle certificazioni verdi senza dover memorizzare informazioni personali sul dispositivo del verificatore.
L’Applicazione VerificaC19 è gratuita, può essere scaricata da Appstore e Playstore ed è conforme alla versione comunitaria.
L’app VerificaC19 ha due funzioni:
• verificare che l’intestatario della certificazione abbia i requisiti necessari per entrare nel Paese di destinazione,
• validare l’autenticità della certificazione
Per verificare il Green Pass con l’app VerificaC19 è necessario seguire i seguenti passi:
• il verificatore deve richiedere il green pass all’interessato, che mostrerà il relativo Qr code,
• l’applicazione scansiona il Qr Code, estrae le informazioni e le controlla,
• l’applicazione fornisce tre possibili risultati: schermata verde: la certificazione è valida per l’Italia e l’Europa; schermata azzurra: la certificazione è valida solo per l’Italia; schermata rossa: la certificazione non è ancora valida o è scaduta.
Le uniche informazioni visualizzabili dal verificatore sono quelle necessarie ad accertare la validità della certificazione verde.
Chi può verificare il Green Pass nei luoghi di lavoro?
Gli operatori che possono verificare la validità e l’autenticità della certificazione verde sono:
• il personale addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi iscritto nell’elenco di cui all’articolo 3, comma 8, della legge 15 luglio 2009, n. 94.
• i pubblici ufficiali nell’esercizio delle relative funzioni
• i soggetti titolari delle strutture ricettive e dei pubblici esercizi per l’accesso ai quali è prescritto il possesso del green pass,
• i gestori delle strutture che erogano prestazioni sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali per l’accesso alle quali in qualità di visitatori sia prescritto il possesso del green pass,
• il proprietario di luoghi o locali presso i quali si svolgono eventi e attività per partecipare ai quali è prescritto il possesso della certificazione verde.
Se non si presenta il green pass a lavoro dal 15 di ottobre nel settore pubblico e nel privato il dipendente viene considerato assente ingiustificato dal primo giorno, viene sospeso lo stipendio e non può lavorare.
Nelle piccole imprese con meno di 15 dipendenti la sospensione scatta a decorrere dal quinto giorno di assenza e si prevede la sostituzione.
”La sostituzione ha una durata di 20 giorni. Per i giorni di assenza ingiustificata lo stipendio non è dovuto.”
• il personale addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi iscritto nell’elenco di cui all’articolo 3, comma 8, della legge 15 luglio 2009, n. 94.
• i pubblici ufficiali nell’esercizio delle relative funzioni
• i soggetti titolari delle strutture ricettive e dei pubblici esercizi per l’accesso ai quali è prescritto il possesso del green pass,
• i gestori delle strutture che erogano prestazioni sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali per l’accesso alle quali in qualità di visitatori sia prescritto il possesso del green pass,
• il proprietario di luoghi o locali presso i quali si svolgono eventi e attività per partecipare ai quali è prescritto il possesso della certificazione verde.
Come chiarisce il Governo nelle FAQ:
“non sarà versata al dipendente senza green pass, qualsiasi altra componente della retribuzione, anche di natura previdenziale, avente carattere fisso e continuativo, accessorio o indennitario, previsto per la giornata di lavoro non prestata. I giorni di assenza ingiustificata non concorrono alla maturazione delle ferie e comportano la perdita della relativa anzianità di servizio”.
Anche i lavoratori autonomi, Partite IVA e liberi professionisti vige l’obbligo di green pass al lavoro.
Green Pass obbligatorio dal 15 ottobre: le FAQ del Governo
I tassisti hanno l’obbligo di controllare il green pass dei clienti?
“No, i clienti non hanno l’obbligo di green pass. I clienti non sono tenuti a verificare il green pass dei tassisti o dei conducenti di NCC.”
Chi controlla il possesso del green pass al lavoro del libero professionista?
“Il libero professionista quando accede nei luoghi di lavoro pubblici o privati per lo svolgimento della propria attività lavorativa viene controllato dai soggetti previsti dal decreto-legge n. 127 del 2021” vale a dire dai datori di lavoro”.
I clienti che ricevono in casa un idraulico, un elettricista o un altro tecnico dovranno controllare il green pass?
“No, in quanto non sono datori di lavoro ma stanno acquistando servizi. Resta fermo che è loro facoltà chiedere l’esibizione del green pass.”
Il datore di lavoro della colf o della badante è tenuto a verificare che abbia il green pass?
Si, le famiglie che devono controllare se i lavoratori domestici siano in possesso del green pass.
Chi lavora sempre in smart working deve avere il green pass?
“No, perché il green pass serve per accedere ai luoghi di lavoro. In ogni caso lo smart working non può essere utilizzato allo scopo di eludere l’obbligo di green pass.”
I parrucchieri, gli estetisti e gli altri operatori del settore dei servizi alla persona devono controllare il green pass dei propri clienti?
Il Governo ha chiarito che estetisti e parrucchieri sono tenuti a chiedere il green pass ai propri dipendenti. Non sono tenuti a chiederlo ai clienti, né questi ultimi hanno l’obbligo di controllare il green pass a chi svolge l’attività lavorativa.
Visto l’obbligo del green pass, nelle aziende si potrà derogare alle regole del distanziamento sociale?
“No, il green pass non fa venir meno le regole di sicurezza previste da linee guida e protocolli vigenti.”
Le aziende che effettueranno controlli a campione sul personale potranno incorrere in delle sanzioni nel caso in cui un controllo delle autorità dovesse riscontrare la presenza di lavoratori senza certificazione verde?
“No, a condizione che i controlli siano stati effettuati nel rispetto di adeguati modelli organizzativi come previsto dal decreto-legge n. 127 del 2021.”
Si ricorda che il lavoratore senza green pass incorrere in una sanzione che va dai 600 ai 1.500 euro.
Obbligo Green Pass nei luoghi di lavoro: come ottenere la certificazione verde?
• avvenuta guarigione da COVID-19. In tal caso, il Green pass avrà una validità di sei mesi a partire dalla data di guarigione;
• al completamento del ciclo vaccinale o a partire dal 15esimo giorno dalla somministrazione della prima dose. Il Green pass sarà valido per 12 mesi;
• effettuazione di test antigenico rapido o molecolare con esito negativo al virus SARS-CoV-2. In tal caso il certificato verde avrà una validità di 48 ore, con test antigenico rapido avente esito negativo e 72 ore, con test molecolare avente esito negativo.
Chiamaci per un appuntamento
Puoi usufruire dei nostri servizi di consulenza anche in video-chiamata.
Alcuni approfondimenti in ambito Diritto del Lavoro
Diritto del lavoratore al godimento delle ferie
La corretta gestione delle ferie, in accordo con i contratti collettivi, è essenziale per garantire un equilibrio tra esigenze aziendali e il diritto al riposo.
Ferie non godute dai dipendenti pubblici
I giorni di ferie non goduti dal dipendente pubblico vanno pagati al termine del rapporto di lavoro con l’Ente Pubblico: lo ha stabilito la Corte di Giustizia Europea.
Trattamento fine servizio dipendenti pubblici
Vediamo le principali caratteristiche del TFS e TFR nonché le tempistiche di erogazione con particolare riferimento alla recente sentenza della Corte Costituzionale (sentenza n.130 depositata il 23 giugno 2023).
Il licenziamento per giustificato motivo soggettivo
Rappresenta una causa legittima che giustifica il recesso dal rapporto di lavoro che non dipende da fattori oggettivi, quali ad esempio la crisi aziendale o la ristrutturazione dell’organizzazione.