Infortunio sul lavoro
L’INFORTUNIO SUL LAVORO È SEMPRE RISARCITO?
La risposta, nella maggior parte di casi, è affermativa.
Tuttavia, è bene precisare come il lavoratore non venga risarcito, qualora, sebbene si infortuni sul posto di lavoro, la sua condotta sia stata del tutto avulsa dalla prestazione lavorativa affidatagli, nonché, a fronte di comportamenti abnormi ed imprevedibili (esorbitanti dalla sfera lavorativa governata dal soggetto datoriale al quale può essere attribuibile l’evento).
Il Datore di Lavoro, infatti, non è responsabile qualora il lavoratore svolga una prestazione non richiesta e non prevista. In questo caso è irrilevante che il Datore abbia fornito o meno le attrezzature necessarie a tutelare l’integrità psico-fisica del lavoratore e abbia esercitato o meno il controllo sulla conseguente esecuzione nel rispetto dei paradigmi di sicurezza richiesti.
Sotto il profilo assicurativo, per giurisprudenza consolidata, il comportamento colposo del lavoratore, tra cui rientra anche la violazione dell’obbligo di utilizzare i dispositivi di protezione individuale (DPI), non comporta di per sé l’esclusione dell’operatività della tutela prevista dall’assicurazione gestita dall’INAIL.
Il comportamento colposo del lavoratore potrebbe però ridurre o escludere la responsabilità del Datore di Lavoro, facendo venir meno il diritto dell’infortunato al risarcimento del danno nei suoi confronti.
Domande frequenti
Cosa fare in caso di infortunio sul lavoro?
Se possibile, bisogna anche cercare di documentare il luogo e le circostanze dell’infortunio.
A seconda della gravità dell’infortunio, è importante contattare un medico o recarsi in ospedale per un controllo.
Se si sospetta che siano stati violati gli standard di sicurezza sul lavoro, è necessario presentare una denuncia all’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni (INAIL), inoltre, è bene contattare un avvocato esperto in materia per avere una consulenza legale.
Chi rilascia il certificato di infortunio sul lavoro?
Il certificato contiene informazioni dettagliate sull’incidente, come data e ora dell’infortunio, descrizione dell’incidente, eventuali lesioni riportate dal lavoratore e il nome della struttura ospedaliera in cui è stato curato.
È fondamentale che il certificato sia compilato correttamente in modo da fornire informazioni complete ed esatte sul fatto.
Chi paga lo stipendio in caso di infortunio sul lavoro?
La copertura può variare da un minimo del 50% al 100% dello stipendio base e dipende dalla gravità e dalla durata dell’infortunio. La legge prevede anche che i lavoratori infortunati abbiano diritto a benefici come l’indennità giornaliera per invalidità permanente, la pensione di invalidità permanente e l’assicurazione contro la morte per infortunio.
In questi casi, lo stato offre un sostegno finanziario sotto forma di indennizzi per il mancato guadagno o pensioni in caso di invalidità permanente o morte dovuta ad infortunio sul lavoro.
Quando paga l'INAIL l'infortunio sul lavoro?
Inoltre, l’INAIL paga le spese mediche per curare i postumi dell’infortunio e paga una percentuale della retribuzione persa a causa dell’infortunio stesso. Il pagamento può essere effettuato direttamente al lavoratore o al datore di lavoro.
Se il lavoratore decide di rivolgersi all’INAIL per richiedere il rimborso, dovrà presentare la documentazione attestante che ha subito un infortunio sul lavoro e che se ne è tratto un danno biologico o patrimoniale.
Una volta ricevuta la documentazione, l’INAIL può decidere di pagare o meno la somma richiesta in base all’entità del danno causato, all’entità delle lesioni e alle spese sostenute per curarle.
Si tenga presente che il pagamento da parte dell’INAIL può essere parziale o totale a seconda della gravità dell’infortunio e non è più possibile fare ricorso successivamente.