– Sentenza storica della Cassazione: ottenere il risarcimento integrale per danni automobilistici, anche se le riparazioni superano il valore residuo

Riparazione antieconomica danni al veicolo usato: una nuova ordinanza della Cassazione cambia le regole

In questo approfondimento ci occupiamo di una problematica molto sentita nel vivere quotidiano: IL RISARCIMENTO DANNI VEICOLO USATO.

Ovvero quando il danno (e la relativa riparazione) superano il valore del veicolo.
Infatti, molto spesso, nella pratica quotidiana, avvengono sinistri ove il danneggiato (che magari ha ragione) è proprietario di un veicolo usato e, pertanto, viene risarcito solo parzialmente dalla propria compagnia assicurativa quando, quest’ultima, giudica antieconomica la riparazione dell’autovettura.

Il quesito pertanto è: cosa prevede la legge in questi casi? E la giurisprudenza?

Occorre anzitutto prendere a riferimento l’art. 2058 del codice civile – Risarcimento in forma specifica – primo comma che così recita: Il danneggiato può chiedere la reintegrazione in forma specifica, qualora sia in tutto o in parte possibile.

Cosa significa la reintegrazione prevista dall’art. 2058 del Codice Civile? – Torna all’indice ^

Che il debitore (nel caso specifico l’assicurazione) può pagare in danaro una cifra equivalente al valore del bene.

Altrimenti si ricadrebbe nell’ipotesi di arricchimento senza giusta causa.

Tale principio è ben sintetizzato dalla sentenza della Cassazione n. 8052 c.c. del 22.05.2003 che così ha statuito: “Poiché il risarcimento del danno da responsabilità aquiliana ha la funzione di porre il patrimonio del danneggiato nello stesso stato in cui si sarebbe trovato se l’illecito non si fosse verificato, è da escludere la legittimità del ricorso alla reintegrazione in forma specifica qualora, per le circostanze del caso concreto, le spese necessarie ad essa sarebbero superiori rispetto alla somma alla quale avrebbe di diritto il danneggiato ex art. 2056 c.c., in quanto in tal caso il danneggiato riceverebbe dalla reintegrazione una ingiustificata locupletazione (n.d.r. arricchimento)”.

In senso conforme anche le pronunzie della Cassazione n. 21012/2010; n. 2402/2008 e, recentemente, Corte di Cassazione, Sezione VI Civile – 3, ordinanza 27 marzo – 28 aprile 2014, n. 9367.

Pertanto, secondo la giurisprudenza, in presenza di una notevole differenza tra il valore dell’auto e la riparazione (che risulterà d’importo notevolmente superiore rispetto al valore del bene) non si potrà procedere con il ripristino del mezzo integrando tale ipotesi l’arricchimento senza giusta causa.

risarcimento antieconomico

Una recente pronuncia della Cassazione sul rimborso della riparazione auto usata – Torna all’indice ^

Recentemente la Corte di Cassazione si è pronunciata in merito all’eventuale rimborso della riparazione di un’autovettura da parte delle assicurazioni in caso questa sia considerata antieconomica.

Con ordinanza n. 10686 del 20 aprile 2023 la Terza Sezione Ordinaria della Corte di Cassazione ha stabilito che in caso di incidente le assicurazioni non possono rifiutarsi di rimborsare la riparazione solo perchè antieconomica.

In particolare i Giudici hanno evidenziato che “il danneggiato può avere serie e apprezzabili ragioni per preferire la riparazione alla sostituzione del veicolo danneggiato (ad esempio, perché gli risulta più agevole la guida di un mezzo cui è abituato o perché vi sono difficoltà di reperirne uno con caratteristiche similari sul mercato, o perché vuole sottrarsi ai tempi della ricerca di un veicolo equipollente e ai rischi di un usato che potrebbe rivelarsi non affidabile) e che una piena soddisfazione delle sue ragioni risarcitorie può comportare un costo anche notevolmente superiore a quello della sostituzione“.

I Giudici, inoltre, hanno stabilito che, ai fini dell’applicazione dell’art. 2058, 2 comma cod.civ., la verifica di eccessiva onerosità non possa basarsi soltanto sull’entità dei costi, ma debba anche valutare se la reintegrazione in forma specifica comporti o meno una locupletazione (ovvero un arricchimento) per il danneggiato tale da superare la finalità risarcitoria che le è propria e da rendere ingiustificata la condanna del debitore a una prestazione che ecceda notevolmente il valore di mercato del bene danneggiato.

In sostanza, quindi, il costo di riparazione, qualunque esso sia, sarebbe antieconomico per la compagnia soltanto nel caso in cui il veicolo, una volta riparato, dovesse avere un valore più alto rispetto a quanto valeva prima del sinistro.

In questo caso si verificherebbe un indebito arricchimento del danneggiato, che ha sì diritto ad essere risarcito, ma non ad avere nel proprio patrimonio un bene che vale più di prima.

Per tutte le altre ipotesi, invece, il danneggiato ha diritto alla riparazione del veicolo che ha subito un danno a seguito di incidente stradale, qualora propenda per questa soluzione rispetto all’ipotesi di risarcimento in denaro da parte della compagnia assicurativa.

Come viene calcolato il valore del veicolo e l’economicità o meno della riparazione – Torna all’indice ^

Le compagnie assicurative si avvalgono dell’opera dei propri incaricati, periti specializzati che valuteranno l’importo della riparazione ed il prezzo di mercato dell’autovettura.

Da sottolineare come, elementi di extra valutazione rispetto al prezzo medio di mercato del veicolo, sono il basso chilometraggio, le ottime condizioni, il tipo di allestimento, i costi di immatricolazione, trasporto e deposito all’autocarrozzeria; tutti elementi che concorrono a determinare il valore dell’auto sia che la riparazione sia possibile che nell’ipotesi di risarcimento in denaro.

Domande frequenti – Torna all’indice ^

Quando una riparazione e antieconomica?
Quando una riparazione diventa antieconomica dipende dal rapporto tra il costo della riparazione e il valore dell’oggetto da riparare. Se il costo supera quello che otterresti rivendendo l’oggetto, allora la riparazione è antieconomica.

In altre parole, se spendi di più per riparare qualcosa che per sostituirlo, allora hai speso una quantità di denaro che non ti tornerà indietro.

Quanto paga l'assicurazione per un incidente stradale?
L’assicurazione paga una somma di denaro in caso di incidente stradale, basata sul tipo di incidente e sui danni subiti. Il pagamento può variare da poche centinaia a diverse migliaia di euro.

Le compagnie assicurative si adoperano anche per aiutare le persone coinvolte nell’incidente a riparare la loro auto in maniera efficiente ed economica, offrendo prezzi vantaggiosi per le riparazioni.

La riparazione antieconomica non è un’opzione accettabile per l’assicurazione, che può rifiutare di pagare la fattura se i costi superano quelli della riparazione standard.

Quanto tempo passa dalla perizia al risarcimento?
L’iter di una riparazione antieconomica può essere piuttosto lungo, ma ci sono alcuni passaggi che possono aumentare le possibilità di ottenere un risarcimento più velocemente.

Il primo è presentare la domanda di risarcimento entro i termini previsti dalla legge e fornire tutte le informazioni necessarie. Una volta che la richiesta è stata accettata, la perizia può richiedere fino a un massimo di 30 giorni.

Se tutte le informazioni sono corrette e complete, il risarcimento sarà erogato entro 10 giorni lavorativi.

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Perugia il 12.07.2018 – aggiornato il 25.06.2023

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Avv. Antonio Polenzani

Ha maturato particolare esperienza, conseguendo importanti risultati tanto in sede giudiziale quanto in sede stragiudiziale, nel settore del Risarcimento Danni Sinistro Stradale, tutelando gli interessi del cliente e cercando di ottenere il giusto risarcimento in funzione dei danni realmente subiti.

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